Continuano le avventure a Wildemount. In questa pagina sono riassunte le sessioni 71-75.

Sessione 71: pirati di fiume

La citta’ di Rexxentrum si estende ad ovest fino al lago Erdeloch, uno degli enormi bacini idrici dell’Impero. Il fiume Eisfus scorre verso sud, collegando i laghi Erdeloch ed Ounterloch, passando attraverso la palude di Lebenda. I Vaniddazza’s decidono di usare il fiume per raggiungere Berleben e liberare Torrga.

Prima di partire cercano informazioni riguardanti la palude. Scoprono che si tratta di una zona infestata da animali pericolosi, molti dei quali velenosi. Per prepararsi al viaggio decidono di procurarsi pozioni e protezioni anti-veleno. A Rexxentrum trovano un emporio gestito da un umano. L’uomo e’ un alchimista che prepara personalmente le pozioni in vendita nel suo negozio. I Vaniddazza’s scoprono che l’umano ha da poco terminato la preparazione di pozioni anti-emozione e gli effluvi che ha respirato lo hanno messo in uno stato di completa apatia.

Nonostante l’atteggiamento strano del venditore, i Vaniddazza’s riescono a procurarsi alcune pozioni di salute e qualche bottiglietta di siero anti-veleno.

Al porto di Rexxentrum il gruppo noleggia una barca economica munita di vela. La barca non dispone di posti in coperta ma e’ abbastanza ampia da permettere a tutti di sedersi comodamente sulle panchine di poppa.

Il viaggio sul fiume inizia con i migliori presagi: il tempo e’ mite ed il fiume scorre tranquillo permettendo al gruppo di dedicarsi alle chiacchiere e alla contemplazione della natura. Nefeli utilizza i suoi poteri e cerca, con scarsi risultati, di entrare in comunione con la natura selvaggia che circonda il fiume. Jan si costruisce una canna da pesca e impegna il suo tempo nel tentativo di procurarsi un po’ di cibo fresco. Dopo un paio di giorni di insuccessi, sfruttando anche l’aiuto di Finnan, finalmente un pesce abbocca alla canna di Jan. Il ragazzo ed il barbaro tirano a bordo la preda: una gigantesca anguilla che immediatamente attacca i marinai improvvisati. Nonostante gli spazi angusti, i Vaniddazza’s riescono agevolmente ad avere la meglio sull’anguilla che rappresentera’ il cibo per le giornate a venire.

Sing e’ completamente preso dall’esperienza di marinaio. Sostituisce la mano destra con un uncino e si rivolge agli altri come se fosse il capitano di una nave pirata. Come ogni bardo che si rispetti, la sua recita e’ impeccabile: quando Nefeli si lamenta a seguito di un suo ordine, Sing la punisce dandole fuoco, in tipico stile piratesco.

La terza notte di viaggio, Sing e Nefeli sono di guardia. Il gruppo ha raggiunto la parte esterna della palude. La barca e’ ancorata alla riva del fiume ed il gruppo ha ricavato giacigli sulle sponde soffici di Lebenda. Sing porta una benda su un occhio che, se da un lato gli conferisce un’ancor piu’ credibile aria da pirata, dall’altro gli impedisce di tenere sotto controllo i dintorni. Nefeli, invece, si accorge che, qualche centinaio di metri verso l’interno della palude, ci sono luci che sembrano provenire da fuochi accesi.

La maga sveglia i compagni e, insieme a Finnan, si avvicina ai fuochi mentre casta detect thoughts per percepire i pensieri di chiunque si trovi nella zona. I due scoprono che le luci provengono da una decina di fuochi sui quali una tribu’ di Lizardfolk sta distillando liquori. Dai loro pensieri Nefeli deduce che le creature stanno preparando la Swilla, una bevanda di cui non ha mai sentito parlare.

Finnan nel frattempo cerca di capire la composizione del distillato. Utilizzando soprattutto l’olfatto, e sulla base del suo passato da distillatore di birra, il barbaro si convince che la Swilla contiene droghe di origine vegetale che inducono alla assuefazione.

Finnan e Nefeli si consultano sul da farsi quando la maga sente una fitta di dolore alla testa. Il medaglione infuso del potere di Xercenty la sta avvisando: c’e’ un drago in zona e si sta avvicinando.

Sessione 72: piu' nero della notte

Nefeli avvisa Finnan e i due tornano a scrutare la notte alla ricerca di un drago. Si trovano ad una ventina di metri dai calderoni della distilleria quando vedono farsi strada un dragonborn con la pelle interamente coperta di scaglie nere. Il dragonborn si rivolge, in draconico, ai lizardfolk. Nefeli sta ancora percependo i pensieri e capisce che il dragonborn sta dando ordini ai lizardfolk. Si lamenta perche’ la produzione va a rilento. Uno dei lizardfolk prova ad obiettare. Il dragonborn lo afferra per il collo e lo solleva di peso. Il lizardfolk cerca di liberarsi dimenandosi ma la presa del dragonborn non lascia scampo. Un altro lizardfolk, dall’aspetto piu’ anziano, si rivolge al dragonborn rassicurandolo: la produzione verra’ velocizzata. Il dragonborn allora lascia la presa e la sua preda cade a terra annaspando alla ricerca di aria. Poi il dragonborn si gira e si allontana dai fuochi.

Nefeli porta sulla spalla il suo gufo. Ordina mentalmente all’animale di seguire il dragonborn. La creatura dalle scaglie nere attraversa un piccolo accampamento allestito ai piedi di una montagna. Poi entra in una caverna e scompare nell’oscurita’.

Nefeli e Finnan vogliono sapere di piu’. Finnan spera di trovare Torrga e Nefeli ordina al gufo di intrufolarsi nella caverna. La maga rafforza il legame telepatico con il suo famiglio e osserva attraverso i suoi occhi l’interno dell’antro scuro. 

L’apertura nella parete della montagna e’ alta poco piu’ di due metri. Il tunnel prosegue, buio, per una cinquantina di metri. A meta’ strada, il gufo vede la fine della galleria ed una stanza, all’interno della montagna, che sembra allargarsi a diventare un grosso antro. Nella cavita’ c’e’ luce proveniente da torce. Dalla posizione in cui si trova, il gufo intravede una grande quantita’ di metallo – forse platino – ammassato su un lato della stanza. Inoltre, penzolante dal soffitto, una cella in metallo. Il gufo riesce a vedere soltanto la base della cella: qualcuno e’ imprigionato al suo interno.

Nefeli ordina al gufo di continuare ad avanzare. Cercando di rimanere in silenzio il piccolo predatore notturno raggiunge la fine del tunnel e allunga il collo per guardare all’interno della caverna, ma qualcosa di enorme e pesante lo colpisce uccidendolo all’istante.

Nefeli e Finnan tornano alla barca per consultarsi con gli altri. E’ probabile che Torrga sia prigioniera del dragonborn ed e’ molto probabile che il dragonborn sia, in realta’, un drago cromatico. Tutti concordano con la necessita’ di entrare nella caverna. Il piano che viene escogitato dal gruppo prevede che Sing, Jan, Finnan e Gil-Galad si fingano esperti distillatori ed offrano i loro servizi ai lizardfolk. Nel frattempo Nefeli si appostera’ fuori dalla caverna pronta ad intrufolarsi appena i lizardfolk manderanno a chiamare il dragonborn.

Sing si occupa di convincere i lizardfolk della necessita’ di chiamare il loro capo e di ascoltare la proposta di affari. Il bardo e’ davvero convincente. I giorni passati a comportarsi da pirata gli hanno fatto acquisire l’aria di un tagliagole e Sing riesce a far passare se’ stesso ed i propri amici come un gruppo di malviventi alla ricerca di guadagni facili.

Uno dei lizardfolk piu’ anziani manda a chiamare Golos, il loro capo dragonborn. Quando Golos esce dalla caverna, Nefeli e’ appostata in mezzo ai cespugli cercando di non farsi vedere. Il drago si guarda attorno e, per un attimo, la maga teme di essere stata scoperta. Ma poi Golos prosegue attraverso il campo e raggiunge la distilleria.

Nefeli entra nella caverna. Nella fretta incespica su un ramo di legno che si spezza rumorosamente. La maga si immobilizza mentre casta il detect thoughts per percepire eventuali presenze all’interno della caverna. Niente e nessuno sembra essere stato allertato dal suo maldestro errore ma all’interno della caverna c’e’ qualcuno i cui pensieri sembrano bloccati da una qualche forma di magia.

Raggiunta la fine della galleria, Nefeli puo’ finalmente guardare la persona imprigionata nella gabbia: si tratta effettivamente di Torrga Trovatana. La nana e’ circondata da una nuvola formata da piccole gocce di sangue cristallizzate intorno al suo corpo. E’ immobile ma non e’ legata. Nefeli capisce immediatamente che cio’ che blocca la sacerdotessa e’ una qualche forma di magia.

Alla distilleria Sing si inchina all’arrivo di Golos. Spiega che lui e la sua banda hanno saputo dell’operazione che Golos sta conducendo. Spiega che Jan e’ un inventore di grandi capacita’ e che, in cambio di un compenso, possono velocizzare la produzione di Swilla.

Sing ha una incredibile capacita’ di recitazione. Le sue parole, il suo accento, i suoi movimenti: tutta l’interpretazione e’ talmente credibile che persino i suoi compagni restano stupiti. Golos allora si rivolge a Jan, chiede che tipo di risultati si possono ottenere con le sue tecniche. Il ragazzo si lascia andare a spiegazioni tecniche che completano il quadro disegnato da Sing e convincono definitivamente Golos ad accettare la proposta dei Vaniddazza’s. Uno dei lizardfolk, ancora sospettoso per l’inaspettata visita degli stranieri, prova ad obbiettare. Golos gli circonda la testa con la sua mano e, con un gesto netto, gli spezza il collo.

“La mia distilleria e’ a vostra disposizione,” dice Golos. “Vengo tra qualche ora a vedere come procedono i lavori”. I Vaniddazza’s sanno che Nefeli ha bisogno di piu’ tempo e allora Gil-Galad interviene e, rivolgendosi a Golos, inizia a parlare della mancanza di giudizio dei giovani, della loro incapacita’ di comprendere la grandezza di piani ambiziosi, della grandezza che contraddistingue alcune persone. Golos e’ affascinato dalla retorica di Gil-Galad e si trattiene a chiacchierare regalando preziosi secondi a Nefeli.

All’interno della caverna, la maga e’ riuscita a liberare la catena che teneva sospesa la gabbia di Torrga. Ora bisogna aprire il lucchetto. Nefeli si avvicina al metallo ammassato in un angolo della caverna. Si tratta effettivamente di oro e platino, in parte fusi insieme come se una qualche sostanza acida fosse stata vomitata sull’enorme bottino. Avvicinandosi, Nefeli percepisce l’energia magica che contraddistingue il legame che un drago instaura con il proprio tesoro. La maga sa che il suo amuleto puo’ assorbirne il potere, ma le servono diverse ore per effettuare il rituale necessario. Nel frattempo la priorita’ e’ liberare Torrga.

Nefeli prende un piccolo pezzo di platino e cerca di usarlo per forzare la serratura della cella, ma il tentativo fallisce. Decide allora di usare la magia e trasforma il piccolo pezzo di platino in un inserviente magico. Piccole gambette e piccole braccine fuoriescono dal metallo che, dalla mano di Nefeli, salta sulla serratura e ci infila la testa per scassinarlo. Dopo pochi minuti la serratura e’ aperta. Nefeli afferra Torrga, ancora immobilizzata dalla magia e usando porta dimensionale trasporta se’ stessa ed il chierico fuori dalla caverna e in prossimita’ della barca. Sing sara’ sicuramente in grado di dispellare la magia che tiene bloccata Torrga. Sarebbe possibile scappare. Ma Nefeli e’ dubbiosa. Il tesoro del drago potrebbe donarle enormi poteri. Inoltre restano dubbi irrisolti. Perche’ Golos ha imprigionato Torrga? E cosa vuole farci con la Swilla?

Sessione 73: corvo contro drago

Mentre Finnan e Jan sono a lavoro per migliorare l’impianto di produzione della Swilla, Gil-Galad e Sing stanno parlando con Golos. Il drago, lusingato dagli apprezzamenti dei due mortali, parla apertamente delle proprie mire e della sua intenzione di reimpossessarsi dei territori che ritiene gli appartengano di diritto. La zona della palude e’ stata invasa dall’impero che ci ha costruito la citta’ di Lebenda. Il drago ha intenzione di avvelenare i cittadini con il suo liquore e di distruggere la cittadina ed i suoi abitanti. I discorsi di Golos sono intrisi della cultura draconica e delle sue credenze. Golos parla delle mille realta’ in cui il mondo si sarebbe frantumato dopo l’arrivo degli Dei. Parla delle altre versioni di se’, che gli hanno mostrato un futuro in cui la laguna e’ stata liberata dalla presenza dell’Impero.

Nel frattempo Nefeli cerca un modo per contattare i propri compagni. Utilizzando le sue doti magiche, la drow estrae dal terreno un tubero e lo trasforma in un piccolo messaggero, con gambette e braccine. Incide su una foglia un messaggio per Sing e poi istruisce il tubero: “devi consegnarlo al tizio duro come il metallo”. Il piccolo inserviente annuisce e si dirige al campo.

Le ridotte dimensioni permettono a “tuberino” di attraversare indisturbato il campo dei lizardfolk. Individuato Sing, il piccolo esserino attira la sua attenzione. Sing lo raggiunge e, letto il messaggio di Nefeli, si allontana con discrezione dal campo e si reca alla spiaggia.

Sing ha ancora l’atteggiamento di un pirata e chiede all’amica di aggiornarlo sulla situazione. “Arrrr, per mille balene, cosa abbiamo qui’?”. Nefeli e’ stanca dell’atteggiamento di Sing. Gli intima di tornare in se’ e cede alla rabbia colpendolo con un pugno allo stomaco.

Sing tossisce. “Dove siamo?” chiede. “Cosa e’ successo?”. Il bardo e’ tornato in se’ ma non ricorda nulla degli ultimi giorni. Nefeli e’ preoccupata per lui ma, al momento, ci sono faccende piu’ importanti da risolvere. Sing libera Torgga dalla magia di Golos e, finalmente, i due hanno la possibilita’ di chiederle informazioni.

Sing e Nefeli spiegano a Torgga che, insieme ai Vaniddazza’s, sono stati inviati dalla Raven Queen a liberarla. Le spiegano che hanno una barca e sono pronti a scappare dalla palude. La chierica, pero’, dice loro che lei non puo’ ancora andarsene poiche’ la sua missione non e’ ancora compiuta: deve scoprire dove e’ tenuta prigioniera Quana Krynn.

Le parole di Torgga lasciano Nefeli e Sing senza parole. Quana Krynn e’ una delle persone piu’ amate e rispettate della dinastia Krynn. Consorte della regina, valorosa guerriera, ha dimostrato innumerevoli volte il suo coraggio difendendo il destino dei cittadini di Rosohna a costo della sua stessa vita. Quana e’ colei che ispira gli animi piu’ impavidi, colei che riempie i libri di scuola con le sue gesta eroiche. E’ la quintessenza del senso di appartenenza che ogni donna e uomo della dinastia prova nei confronti del proprio popolo. E la regina farebbe qualunque cosa per liberarla. Anche scatenare una guerra.

Torgga spiega che Golos conosce il luogo in cui Quana e’ imprigionata e che la sua missione e’ quella di ottenere dal drago tutte le informazioni in suo possesso. Lo scontro e’ inevitabile.

Sessione 74: una bocca grande

Golos si e’ ritirato nella sua caverna e Nefeli e Sing ne hanno approfittato per aggiornare i loro compagni di viaggio sulle intenzioni di Torgga. Finnan e’ particolarmente contento di rivedere l’amica sana e salva. Il gruppo si prepara ad affrontare il drago nero e si avvia nella sua caverna.

Torgga avanza senza esitazione e velocemente, percorso il tunnel, sbuca nell’antro in cui dimora il drago nero. La stanza in cui si trovano e’ una enorme cava scavata all’interno della montagna. L’apertura e’ ampia diverse decine di piedi nella parte bassa e si restringe nella zona piu’ alta. Ad una trentina di piedi dal pavimento, un corridoio di roccia corre lungo le pareti laterali formando un secondo piano parzialmente nascosto alla vista.

Del drago non c’e’ traccia. Torgga avanza verso il centro della grotta. “L’ora e’ giunta Golos. Mi dirai tutto cio’ che sai!”

Torgga distende le braccia mentre uno strato di piume si materializza sulla sua schiena e, lentamente, si espande fino a coprire interamente le sue spalle, le sue braccia e le sue mani. Poi la donna inizia a levitare, reclina la testa all’indietro e la gelida presenza della Raven Queen invade la caverna irradiata dalla sua fedele servitrice. Torgga sta cercando di penetrare nella mente di Golos ed i Vaniddazza’s devono difenderla mentre completa il rituale.

Il gruppo si guarda intorno cercando di individuare il drago e si prepara alla battaglia. Nefeli percepisce un leggero movimento sul corridoio rialzato ed avvisa gli amici. Gil-galad afferra la sua scopa volante e, insieme a Sing, vola vicino a Torgga preparandosi a difenderla.

“Cosi’ mi avete ingannato. Osate venire nella mia casa a minacciarmi. Banchettero’ con le vostre carni.”

Finnan ha afferrato il suo martello da guerra, pronto a scatenare battaglia appena il drago decidesse di farsi vedere. Sente un fruscio provenire dal pavimento. Si guarda intorno e, in quel momento, Gil-Galad casta daylight illuminando a giorno l’intera caverna. Tralicci animati stanno strisciando sul terreno dirigendosi verso Finnan. Il barbaro inizia a colpirli strappandoli con il suo martello. La foga della battaglia si fa strada nel suo corpo: il barbaro urla e la rabbia intrisa di magia gli gonfia i muscoli.

Jan casta haste su Finnan che immediatamente sente il mondo rallentare ed i suoi movimenti accelerare.

Torgga sta recitando il suo rituale. Le sue parole, in una lingua antica ed arcana, cercano di penetrare nella mente di Golos. Il drago ruggisce. “Ora conoscerete la mia rabbia!”

Golos vola dalla piattaforma rialzata e si dirige verso il gruppo. Jan estrae il cannone di legno che immediatamente si aziona e ricopre i Vaniddazza’s di una nebbia protettiva. Golos atterra in mezzo ai Vaniddazza’s, inspira profondamente, e poi li investe con il suo respiro acido. Finnan si scanza di lato, ma Jan e Nefeli vengono colpiti in pieno. Il giovane umano si rotola sul terreno per togliersi di dosso la saliva acida di Golos. Poi si rialza e controlla la situazione. Finnan sta combattendo corpo a corpo col drago. Nefeli e’ a terra e non si muove.

Golos attacca rabbioso Finnan. Il barbaro, invaso dalla magia di Jan, si muove con una velocita’ innaturale e riesce a scansare i colpi del drago. Nefeli sente la vita abbandonare il suo corpo. E’ cosi’ dunque che finisce la sua avventura. Voleva diventare una umavi. Voleva guadagnarsi il suo posto nella Dinastia. Voleva rendere orgogliosa la sua regina, e invece muore in una terra lontana. “Non arrenderti”. Le parole di Sing le danno forza. “Puoi farcela, non mollare”. La vita torna a rifiorire nel suo corpo. Nefeli apre gli occhi. Sing la sta guardando dalla scopa. Le sorride. Poi si gira verso Golos e gli scaglia contro tutta la sua rabbia.

L’urlo di Sing raggiunge Golos come una lancia che penetra nella sua mente. Il drago ruggisce per il dolore. Si alza in volo e raggiunge di nuovo la piattaforma sopraelevata. Finnan gli lancia un giavellotto colpendolo alla spalla. Il drago e’ ancora stordito dall’attacco di Sing. Jan ne approfitta. Utilizzando l’amuleto lasciatogli dalla madre, squarcia lo spazio che lo separa da Golos. Estrae il bastone immobile e lo infila nella bocca dell’enorme essere bloccandogli le mandibole.

Golos prova a chiudere la bocca, ma non ci riesce. E’ bloccato dall’oggetto magico e con uno strattone cerca inutilmente di liberarsi.

Nefeli si e’ rimessa in piedi e cerca di colpire il drago con il fuoco. Finnan continua a lanciare asce e giavellotti contro il drago che, in posizione rialzata, e’ ancora bloccato dal bastone immobile. Golos ruggisce di frustrazione e il suo antro reagisce al suo urlo. Dal pavimento della caverna si materializza una fitta nube di minuscoli insetti che si avventano sui Vaniddazza’s. Jan e Sing vengono immediatamente investiti dai piccoli animali. Sing si lancia dalla scopa e cerca di mettersi al riparo. Jan invece casta il fly e si dirige verso Golos.

Finnan sente il suo corpo rallentare. Jan e’ concentrato su una nuova magia e non puo’ piu’ aiutarlo. Il barbaro si sente stanco. Come se avesse combattuto mille battaglie. Cerca di rimanere in piedi ma lo sforzo e’ insostenibile. Svenuto, crolla disteso sul terreno della caverna. 

Sing si cura con l’aiuto di Zelda, il dispositivo donatogli da Xercenty. Poi recupera la spell bottle dalla sua sacca. Nella bottiglia magica ha imprigionato un lightning bolt che scaglia sul drago. Golos ruggisce ancora per il dolore. Vuole liberarsi dal bastone immobile. Con tutta la sua forza, tira via la sua bocca dall’oggetto magico. Sente le ossa della sua mandibola rompersi. Il dolore e’ poderoso. Ma adesso e’ libero ed e’ pronto a vendicarsi dei mortali.

Sessione 75: i segreti di Golos

Nefeli vede il drago spiccare il volo e cerca di fermarlo con la magia earthbind. Ma Golos e’ accecato dalla rabbia e resiste all’incantesimo. Gil-Galad sta usando la scopa per scappare alla nube di insetti e cerca, invano, di risvegliare Finnan dal sonno in cui e’ caduto. Golos e’ in volo. Le sue ali poderose smuovono l’aria della caverna. Il drago e’ pronto a distruggere le sue prede.

“Tye indòme socò” Torgga sta continuando a pronunciare le parole del suo rituale. “Tye indòme mùre”. Golos ruggisce mentre cerca di resistere alla chierica. “Strega maledetta! Resta fuori dalla mia mente”. 

“Syna na indòme ina tar”. Le parole di Torgga trafiggono il cervello di Golos. Il drago urla di dolore. Precipita a terra e resta immobile soverchiato dalla magia della ministra della Raven Queen.

Torgga apre gli occhi e, lentamente, torna a terra. Poi si rivolge a Jan. “Dobbiamo andare a Ghor Veles. E tu devi ritrovare tua sorella”. Poi rivolgendosi a Finnan. “Il drago rimarra’ in questo stato per alcune ore. Non toccatelo e non si svegliera’. Fate cio’ che dovete fare, risolvete le vostre faccende irrisolte. Vi contattero’ tra qualche giorno per organizzare la spedizione a Ghor Veles”.

I suoi modi sono risoluti e pratici, come al solito. Poi sospira. Accenna un sorriso incerto. “Mi dispiace dovervi coinvolgere ancora. Ma ci aspetta una dura sfida. Quana Krynn e’ prigioniera del drago noto con il nome di Oracs. Ora devo andare ma ci sentiremo presto”. Il corpo di Torgga viene avvolto dalla divina oscurita’ del suo Dio e la donna scompare lasciando i Vaniddazza’s soli con Golos.

Il gruppo inizia ad esplorare la caverna alla ricerca di informazioni. Ci sono due stanze ricavate all’interno della roccia. Una delle due stanze serve come sala da pranzo ma non contiene informazioni utili.

L’altra e’ la camera da letto di Golos. Al suo interno c’e’ un antico tomo posto su un legio d’oro. Il libro e’ aperto e le parole scritte in antico draconico recitano: 

Respirate, o draghi. Cantate del Primo Mondo, forgiato dal caos e dipinto in bellezza. Cantate di Bahamut, il Platino, e di Tiamat, la Cromatica. Insieme vennero in vita e uniti hanno lavorato alla creazione.

Il testo e’ un inno alla superiorita’ dei Draghi rispetto alle altre creature del mondo materiale. Nel componimento gli Dei vengono dipinti come i distruttori del mondo, portatori di guerra e caos. I mortali, creati dagli stessi Dei, sono descritti come le scintille al servizio della sete di distruzione dei divini.

Nella camera il gruppo trova anche un diario in cui Golos ha annotato i suoi pensieri. I Vaniddazza’s scoprono che a Wildemount vivono almeno 17 draghi. Golos ne ha annotato la posizione. Alcuni di questi sono favorevoli alla distruzione del portale divino, la barriera che protegge Exandria. L’intento finale e’ quello di affrontare e sconfiggere gli Dei per riappropriarsi del mondo che, secondo gli appungi di Golos, fu forgiato dai draghi Bahamut e Tiamat.

Nel diario Golos parla anche del rapimento di Quana Krynn. La donna, secondo quanto riportato dal drago, si e’ recata a Ghor Veles alla ricerca di un’antica reliquia. L’oggetto servirebbe a proteggere la regina Leylas Krynn dalla Profezia dell’Eterno. Cio’ che Quana non sapeva, pero’, e’ che Ghor Veles e’ il territorio del dracolitch Oracs il nonmorto. Oracs ha catturato Quana e la tiene segregata nei suoi domini. Nel diario si parla anche di un’altra donna imprigionata da Oracs. Una umana, devota seguace di Xalicas. Dalle annotazioni di Golos, Jan capisce che molto probabilmente la donna imprigionata da Oracs e’ sua madre: Alba “Sunbeam” Bethelas.

Golos si e’ scontrato con Xercenty. Il drago nero ha cercato di convincere il fratello ad unirsi al gruppo di draghi che vuole distruggere la barriera, ma Xercenty si e’ rifiutato.

Proseguendo nell’esplorazione della caverna, i Vaniddazza’s trovano una stanza segreta, nascosta da una illusione. All’interno della stanza ci sono diverse pergamene ed iscrizioni che permettono di teletrasportarsi in diversi parti di Wildemount.

Infine, ammassato sulla parete nord della caverna, l’immenso tesoro di Golos pulsa del potere magico del drago. Nefeli ha imparato da Xercenty ad assimilare il potere dei draghi e a catturarlo con il suo talismano. L’oggetto, potenziato da Xercenty, e’ in realta’ un regalo che la drow porta con se’ fin da quando era una bambina. Utilizzando il rituale insegnatole da Xercenty, Nefeli riesce a potenziare il talismano e ad incrementare il suo potere. 

Non resta che spartirsi il tesoro e partire alla volta di Zadash.