Continuano le avventure a Wildemount. In questa pagina sono riassunte le sessioni 66-70.

Sessione 66: Angel of Iron

Sull’isolotto ci sono 8 creature. Nella parte sud c’e’, ad est, l’enorme serpente con sei teste, e ad ovest l’animale con sei occhi e lunghe zanne. Il piu’ vicino al passaggio che collega l’isolotto alla terraferma e’ un costrutto metallico che impugna una picca a tre lame. Pochi passi alla sua destra c’e’ un umanoide: indossa una scintillante armatura pesante e ha la faccia coperta da una maschera da battaglia.

Nella parte nord dell’isola ci sono un drow ed un duergar. Nefeli e Sing istintivamente collegano la presenza dei due individui con un possibile coinvolgimento di Vivurk Tonn: forse gli antichi nemici dei Kryn stanno supportando gli Angel of Iron.

Nella parte nord dell’isolotto c’e’ poi una donna con la pelle ricoperta di squame ed un tridente nella mano destra. Infine, la creatura intenta a recitare il rituale e’ un umanoide con il corpo interamente coperto da una lunga veste color porpora ed il viso coperto da una maschera. 

Quest’ultima creatura ha una forma strana. Il suo corpo, sotto il vestito, sembra muoversi incessantemente. Le mani – unica parte del corpo non coperta dalla tunica – sembrano formate da esseri piu’ piccoli che, come vermi, avvolgono ed impugnano un bastone di legno.

L’attacco dei Vaniddazza’s e’ fulmineo. Finnan scatena la sua energia magica e si lancia sul costrutto metallico, immediatamente seguito dai monaci del Cobalt Soul. Gil-Galad sparge caltrop all’imbocco dell’isolotto per proteggere la posizione del gruppo, Jan lancia un Faerie Fire che illumina i nemici rendendoli bersagli facili da colpire. Nefeli scaglia una Fireball al centro dell’isolotto. L’esplosione e’ devastante ed investe la maggioranza dei nemici.

Sing si concentra e dalla candela nel suo petto rilascia una nuvola di nebbia che avvolge l’isolotto riempiendolo con migliaia di luci fosforescenti. L’enorme animale con sei occhi resta ipnotizzato dalla magia di Sing e, come lui, anche il guerriero con la corazza pesante ed il drow.

Il costrutto metallico e’ il primo a reagire all’attacco dei Vaniddazza’s: si lancia su Finnan ed inizia ad attaccare con la sua picca a tre lame. L’essere ha sulle spalle, come fossero ali metalliche, due grosse lame che usa, insieme all’arma, per attaccare il barbaro. Finnan schiva i primi colpi, poi viene raggiunto da una fendente. Si prepara a restituire il colpo quando con la coda dell’occhio vede arrivare nella sua direzione il tridente lanciato dalla donna con la pelle di squame.

Istintivamente si sposta di lato. Il tridente colpisce il terreno e, dal punto di impatto, si propaga una potente onda di energia che fa cadere a terra Gil-Galad e scaraventa nel lago due monaci del Cobalt Soul.

La superfice del lago e’ ghiacciata. I due monaci cadono rumorosamente sul ghiaccio e vengono avvolti da una innaturale aura magica. I Vaniddazza’s vedono i monaci rimettersi in piedi e camminare verso l’isolotto come se si muovessero a rallentatore. In quella strana sacca interdimensionale in cui si trovano, il tempo puo’ essere rallentato o addirittura fermato, come e’ successo ai giganti, e l’acqua ghiacciata del lago sembra innescare questo fenomeno.

Due monaci del Cobalt Soul, insieme a Finnan, continuano ad attaccare il costrutto. Finnan si trasforma nell’Avatar del Mattino e con il suo martello tempesta di colpi il metallo della creatura, ammaccandolo in diversi punti.

Sing, Nefeli e Gil-Galad sentono una voce provenire dalla terra ferma. Alle loro spalle, invisibile, un’altra creatura si prepara a scagliare un incantesimo sul gruppo. Contemporaneamente, Shissil, l’essere a forma di serpente, inizia a pronunciare una maledizione. I due amici della Dinastia reagiscono immediatamente: Sing usa la Spell Bottle per bloccare l’incantesimo dell’essere invisibile mentre Nefeli pronuncia un counterspell per bloccare la maledizione di Shissil. 

Zegana, la donna con la pelle ricoperta di squame formula un incantesimo. Dal ghiaccio del lago si solleva un’onda d’acqua che investe Nefeli, Jan e due monaci del Cobalt Soul. I quattro, insieme a Sing, si trovano ancora sul camminamento che collega l’isolotto alla terraferma. Nefeli sente accelerare il mondo intorno a lei e si rende conto di essere affetta da un incantesimo di Slow. Istintivamente afferra Sing e i due si teletrasportano nella parte ovest dell’isolotto.

Davanti a loro Zack, l’enorme animale a sei occhi, e’ ancora ipnotizzato. Da quella posizione Sing puo’ attaccare Shissil lateralmente con il suo Eldritch Blast. Il colpo investe il serpente spingendolo verso il lago. Meta’ del corpo di Shissil supera il ciglio dell’isolotto cadendo sulla superficie gelata del lago. Gil-Galad ne approfitta per attaccarla con la sua fionda magica. Il proiettile colpisce Shissil e poi rimbalza verso Blade, il costrutto metallico, provocando una profonda ammaccatura sulla spalla.

Nel frattempo, Jan ha impugnato l’amuleto che porta al collo. Il regalo della madre, la cui magia il ragazzo sta ancora scoprendo, si accende tra le sue dita e Jan focalizza la sua attenzione sull’arma del costrutto. Stende il braccio e nella sua mano appare la picca a tre lame. L’essere di metallo e’ disarmato. Blade e’ furioso. Si china, le sue ali affilate si aprono e il costrutto balza in avanti lungo il camminamento che unisce l’isola alla terraferma. Mentre vola le sue ali feriscono tutto cio’ che incontrano, compresi i monaci del Cobalt Soult e Jan, che finisce a terra sanguinante.

Finnan non ha piu’ il suo bersaglio e si guarda intorno. Zegana sta pronunciando un altro incantesimo. Finnan sente il suo corpo mutare. Sul muso gli crescono lunghi baffi mentre le braccia si trasformano in zampe. Le sue ossa si rimpiccioliscono ed in pochi secondi il barbaro si ritrova imprigionato nella forma di un gatto. D’istinto, nonostante le sue dimensioni, Finnan si lancia all’attacco di Zegana ma le sue piccole zampette non riescono ad infliggere danni.

“Non so chi siate e perche’ ci stiate attaccando”. A parlare e’ Newdeal, l’essere con la veste color porpora. “Ma vi conviene mettere via le armi e andarvene”. Per qualche secondo tutti i presenti si immobilizzano. L’atteggiamento di Newdeal e’ calmo, sicuro. Dalla creatura emana un’aura di potere impossibile da ignorare, ma i Vaniddazza’s non sono disposti ad arrendersi.

“Bene, se e’ quello che volete”. Sing e Nefeli sentono un boato proveniente dalla loro destra: un lungo raggio carico di elettricita’ ha attraversato il camminamento sul quale si trovano ancora Gil-Galad, Jan e due monaci. I quattro vengono investiti dall’incantesimo del mago, ancora invisibile, che si trova sulla terra ferma. Poi un ringhio. Sing e Nefeli girano lentamente la testa alla loro sinistra: Grammar, il duergar, ha appena svegliato Zack dal suo sonno ipnotico e il grosso animale e’ pronto ad azzannare le due succulente prede della Dinastia.

Sessione 67: per chi combattete?

Per proteggere Nefeli e Sing, due monaci e Gil-Galad si lanciano all’attacco di Zack. L’anziano paladino ha estratto la sua frusta ed il rapier della morte certa. Zack reagisce agli attacchi mordendo e graffiando con i suoi artigli. La bocca dell’animale si chiude sulla spalla di uno dei monaci che rimane visibilmente ferito.

Alle spalle di Gil-Galad e dei monaci, Sing e’ intento a curare Nefeli. La nebbia del bardo avvolge la maga curandone le ferite.

Finnan, ancora in forma gatto, cerca di colpire Zegana. Le sue zampette fanno fatica a colpire la maga, ma la determinazione di Finnan paga. Zegana cerca di scalciare via il fastidioso gattino e per un attimo perde la concentrazione sul suo incantesimo. Finnan sente il suo corpo tornare alla forma normale ed inizia ad inseguire e colpire Zegana. Alle sue spalle lo segue Shissil. La creatura attacca il barbaro con le sue sei teste ed i suoi artigli. Finnan fa fatica a districarsi tra i due bersagli. Sing nota l’amico in difficolta’ ed usa la sua nebbia magica per confondere il serpente con finte copie dell’amico.

Nel frattempo Jan si ritrova faccia a faccia con Blade. Il costrutto rivuole la sua arma. Fissa Jan negli occhi e gli strappa l’arma di mano. Jan cerca di colpire il costrutto con un incantesimo di levitazione, ma Blade resiste e si prepara ad attaccare. Il giovane umano si allontana. Blade allora cerca di colpirlo con la picca a tre lame ma Jan evita il colpo e comanda mentalmente al suo cannone di proteggerlo con la sua energia magica.

Blade piega le gambe. Il suo telaio metallico cambia forma. Le ali si uniscono a formare una freccia luccicante. La testa rientra all’interno del busto. Le braccia e le gambe diventano i sostegni di una grossa balestra arcana mentre rune colorate iniziano a caricarsi di energia sulla sua schiena. 

Nefeli si sta riprendendo dalle sue ferite, grazie alla magia di Sing, quando sente un rombo provenire dalle sue spalle. Si gira e vede Grammar spiccare il volo. Il duergar ha attivato due propulsori posti sotto i suoi stivali di metallo. I congegni emettono fiammate infuocate che colpiscono la maga, Sing, e i due monaci del Cobalt Soul, mentre il duergar vola sopra le loro teste. Gil-Galad riesce ad evitare la fiamma dei propulsori e continua ad attaccare Zack con le sue armi.

“Perche’ combattete? Per chi combattete?”. A parlare e’ ancora Newdeal. Nefeli si gira ad affrontarlo e proclama la sua fedelta’ al Luxon. Newdeal scambia un’occhiata di intesa con Zegana. I due ridono. Poi il viso mascherato di Newdeal si rivolge verso Nefeli. Il suo braccio si allunga in direzione della maga e dalla manica della tunica color porpora uno sciame di microscopici esseri neri investe Nefeli, Sing, i due monaci e Gil-Galad. Nefeli si concentra, capisce immediatamente che gli esseri neri non sono reali e che Newdeal sta lanciando un incantesimo. Sing, Gil-Galad ed uno dei monaci, invece, vengono sopraffatti dalla magia di Newdeal e le loro menti sono invase da una paura cieca che li costringe a scappare via.

I tre hanno appena raggiunto il ciglio dell’isolotto, quando il camminamento che li separa dalla terraferma viene improvvisamente ricoperto da una densa nebbia verde. Tahgos, il mago drow che fino ad allora era rimasto invisibile, si mostra e casta una Cloudkill che avvolge sia i tre terrorizzati – Gil-Galad, Sing e il monaco – sia Jan e Blade che si trovano ancora sul sottile passaggio rialzato.

Sessione 68: alla prossima

Jan scappa dalla Cloudkill usando uno dei suoi marchingegni. Dalla parte posteriore dell’armatura sei zampe da ragno gli permettono di spostarsi sulla parete laterale dell’isolotto e di dirigersi verso Shissil. Il serpente non si accorge di Jan e continua ad attaccare Finnan con artigli e morsi. Il barbaro, mentre si destreggia tra Shissil e Zegana, ha preso di mira Newdeal. Utilizzando i poteri dell’Avatar del Mattino, Finnan investe Newdeal con un raggio di luce. Il mantello color porpora si deforma in maniera innaturale mentre Newdeal evita il raggio. Il suo corpo sembra formato da centinaia di piccole creature in grado di unirsi in una forma umana.

Sing e Gil-Galad, in preda alla paura, finiscono all’interno della Cloudkill. La nube acida brucia la loro pelle. Sing continua la sua corsa fino a raggiungere la terraferma. Il bardo, ancora in preda al panico, ora e’ a pochi passi da Tahgos ma la sua mente non ha la lucidita’ necessaria per attaccare il nemico.

Gil-Galad, invece, una volta colpito dall’acido della nube, ha un momento di lucidita’. Il paladino si concentra sul dolore e lo usa per riappropriarsi della propria mente. Ritornato in se’, Gil-Galad si gira e torna a dirigersi verso Zack. Sta per attaccarlo quando sente un forte rumore provenire dalla nube acida. Istintivamente si abbassa giusto in tempo per evitare l’onda di energia che, superandolo, colpisce in pieno i monaci e Zack. Dall’interno della nube, Blade, dopo aver assunto la forma di una balestra arcana, ha rilasciato il potere distruttivo delle sue rune. Poi, tornato in forma costrutto, urla rivolto a Newdeal: “Capo portaci via, non resisteremo a lungo”.

A questo punto il campo da battaglia e’ diviso in 5 zone. Nella parte nord-est dell’isolotto ci sono Finnan, Shissil, Zegana e Jan.  Pochi passi piu’ a sud, Grammar e’ intento a risvegliare Shtyco, il guerriero con l’armatura pesante ancora ipnotizzato dalla magia di Sing. Nella zona nord-ovest ci sono Acnom il drow, e Newdeal. Nella zona sud-ovest c’e’ Zack intento a combattere con due monaci, Gil-Galad e Nefeli. A sud-est, divisi tra il camminamento rialzato e la terraferma, ci sono Blade, due monaci, Sing e Tahgos.

Jan cerca di colpire Shissil con il suo coltello, ma il colpo va a vuoto mentre il serpente attacca Finnan. Zegana continua ad arretrare e, infastidita dalla sua presenza, trasforma nuovamente Finnan in un gatto. Acnom diventa invisibile. Blade e i monaci cercano di scappare dalla nube assassina mentre Zack continua a mordere i monaci che proteggono Nefeli. Sing e’ ancora sotto l’effetto della magia di Newdeal e Tahgos si prepara a lanciare i suoi incantesimi.

E’ un momento di grossa confusione. Dopo gli istanti iniziali, in cui i Vaniddazza’s avevano usato l’effetto sorpresa per mettere i nemici in condizione di forte svantaggio, la reazione degli Angel of Iron ha ribaltato la situazione e adesso il risultato della battaglia e’ incerto. Nefeli decide di mettere ordine nella maniera preferita dai maghi di ogni civilta’: si concentra e poi lancia una palla di fuoco che investe tutta la parte nord dell’isolotto. L’esplosione ferisce anche Finnan, che pero’ ritrova la sua forma naturale. Zegana, Shissil e Shtyco riescono ad evitare l’impatto, mentre Newdeal, Zack e Grammar sono presi alla sprovvista.

Nefeli poi si teletrasporta da Newdeal e, infuriata gli intima di arrendersi. Animata dalla tensione della battaglia e dalla rabbia per la mancanza di rispetto che Newdeal ha dimostrato nei confronti del Luxon, la maga della Dinastia urla al nemico che loro non si arrenderanno, che i Vaniddazza’s prevarranno e ridurranno in cenere chiunque provera’ a fermarli.

Newdeal sembra colpito dalla sicurezza di Nefeli. Le si avvicina. Le gira intorno come se cercasse di percepirne il potere. Nel suo atteggiamento non c’e’ paura. Sorpresa, forse. Curiosita’. Le risponde dicendole che stanno combattendo una guerra che non conoscono e che non capiscono. Poi formula un rituale e gli Angel of Iron scompaiono dalla caverna. A terra resta la sua veste color porpora.

Sessione 69: concilio al Cobalt Soul

I Vaniddazza’s possono finalmente riprendersi. Gil-Galad dispensa  cure ai suoi amici e ai monaci, mentre Sing intona un canto che infonde nuova forza nei corpi stanchi della compagnia. Jan spiega che prima di riportare a casa il gruppo ha bisogno di riposare a lungo. I Vaniddazza’s allora si dedicano all’ispezione del luogo in cui hanno combattuto.

L’organizzazione dei glifi e’ molto simile a quella che avevano gia’ visto nel tramaglio capitale dei Barbed Field. Al centro dell’isolotto si percepisce chiaramente la presenza di una forte fonte di energia magica, alimentata dai glifi. A differenza del tramaglio dei Barbed Field, tutti e quattro i glifi sono ancora intatti.

La veste di Newdeal emana magia. La veste in se’ non ha particolari qualita’, ma su di essa si sono depositati resti di sostanze elementali in uno stato estremamente puro. C’e’ acqua, fuoco e terra. La composizione e’ molto diversa da quella che gli elementi assumono nel mondo materiale, dove le inevitabili contaminazioni rendono impossibile preservare tale livello di purezza.

Mentre ragionano sulla tunica di Newdeal, Nefeli e Sing, guardandosi intorno, hanno un’intuizione. Il luogo in cui si trovano e’ completamente formato da acqua. La purezza del ghiaccio che li circonda, dovuta all’opera degli Dei, e’ simile a quella presente nelle sostanze depositate sulla tunica color porpora. A giudicare dai racconti di Jan, Finnan e Gil-Galad, il tramaglio dei Barbed Field era interamente realizzato nella terra, altro elemento presente sulla tunica di Newdeal. Gli Angel of Iron devono quindi aver visitato anche un altro tramaglio realizzato nel fuoco. Sulla base dei documenti trovati nel covo della strega, i tramagli capitali sono 4: Barbed Field (terra), Rexxentrum (acqua), Port Damali e Charis.

Il gruppo si confronta cercando di capire quale potrebbe essere, tra Port Damali e Charis, il tramaglio di fuoco. Jan ricorda diverse leggende che riguardano le due citta’. Port Damali e’ la piu’ grande citta’ della Menagerie Coast. Una delle sue peculiarita’ che ha contribuito al successo della citta’, e’ la presenza di venti che rendono la navigazione veloce ed affidabile. I venti di Port Damali sono famosi poiche’ si formano in specifiche ore del giorno e sono chiaramente di origine magica. Gli studiosi hanno a lungo speculato sull’origine di tali venti ma nessuno e’ mai riuscito a fornire una spiegazione attendibile. La presenza di un tramaglio d’aria, invece, renderebbe la presenza dei venti un fenomeno del tutto logico.

A questo punto e’ ragionevole ipotizzare che 2 tramagli siano stati indeboliti dagli Angel of Iron. Uno e’ quello che si trova nei Barbed Field e l’altro e’ quello di fuoco che si trova a Charis. La prossima tappa degli Angel of Iron sara’, molto probabilmente, Port Damali.

Il gruppo si organizza per riposare. Passata la tensione del combattimento, Gil-Galad si sente confuso. “Non sapete neanche per cosa combattete,” ha detto loro Newdeal. E, forse, ha ragione. Newdeal ed il suo gruppo combattevano per una causa che evidentemente conoscono molto meglio dei Vaniddazza’s. Da quando, insieme ai suoi amici, il paladino ha iniziato a combattere per difendere la barriera, non si e’ mai posto domande. L’impressione iniziale e’ che ci fossero due fazioni distinte e facili da identificare: i buoni che vogliono proteggere la barriera e i cattivi che la vogliono distruggere. Ma nel suo cuore Gil-Galad sa che non esistono buoni e cattivi. Che le differenze e le divisioni sono spesso dovute esclusivamente ad interessi diversi. A punti di vista diversi. L’unica certezza e’ che il Portale Divino, la barriera di Exandria, separa il mondo materiale dai mondi abitati dagli Dei. La domanda e’: e’ giusto preservare questa separazione?

Una volta riposati il gruppo si prepara a tornare a Rexxentrum. Superati i giganti, i Vaniddazza’s imboccano il lungo tunnel per tornare al punto di connessione tra il tramaglio e la cattedrale di Pelor. 

Di nuovo a Rexxentrum, i Vaniddazza’s sono accolti con grande sorpresa da Yudala Fon. Nel mondo materiale sono passati solo pochi secondi da quando il gruppo e’ andato via. I Vaniddazza’s informano il curatore del Cobalt Soul di cio’ che e’ accaduto ma Gil-Galad non riesce a controllarsi. Il paladino vuole delle risposte e aggredisce Yudala Fon con decisione. Il monaco reagisce con un atteggiamento di evidente trasparenza. Il Cobalt Soul non ha nascosto informazioni ai Vaniddazza’s. E per dimostrare la sua buona fede, Yudala invita i Vaniddazza’s ad un concilio a cui partecipano alcuni tra i piu’ saggi esponenti dell’Ordine. 

Durante l’incontro, Nefeli usa i suoi poteri per leggere i pensieri dei presenti. La lunga discussione porta i Vaniddazza’s a convincersi di alcune cose:

  1. il Cobalt Soul difende la barriera per esplicito ordine di Ioun, la dea della conoscenza a cui l’ordine monastico si ispira
  2. ci sono alcuni saggi che ritengono che il mondo materiale non sia stato creato dagli Dei. Esistono storie secondo le quali il mondo sarebbe stato forgiato dai draghi e che, solo successivamente gli Dei, vedendone la bellezza, abbiano deciso di colonizzarlo con le loro creature mortali
  3. alcuni maghi ritengono che, se non esistesse la barriera, i mortali potrebbero affrontare e sconfiggere gli Dei appropriandosi dei loro poteri
  4. la strana forma di Newdeal sembra in linea con cio’ che viene raccontato in alcune leggende in cui si parla di esseri a meta’ strada tra i mortali e gli Dei, creati o formati nell’era dell’Arcanum ed indeboliti dall’allontanamento degli Dei
  5. anche Blade ricorda i costrutti creati nell’era dell’Arcanum quando la magia era talmente forte da poter creare creature dotate di auto-coscienza e di autonomia di pensiero
  6. Aeor era un’antica citta’ in cui, nell’era dell’Arcanum, vivevano maghi con un potere paragonabile a quello degli Dei. La magia di Newdeal e del suo gruppo ricorda quella di Aeor

Sessione 70: le prossime tappe

I giorni successivi al concilio del Cobalt Soul, il gruppo si dedica ad organizzare le prossime mosse. Ci sono diverse questioni rimaste in sospeso e che richiedono azioni da parte del gruppo. Bisogna pianificare un viaggio a Port Damali per trovare l’ultimo tramaglio e possibilmente evitare la sua manomissione. Gil-Galad ha promesso a Warrich, il suo figlioccio, che avrebbe trovato un modo per ridargli la vista. Jan vuole saperne di piu’ su sua madre e sa che le risposte potrebbero essere a Zadash. Inoltre, sempre a Zadash esiste un passaggio etereo che permetterebbe al gruppo di raggiungere velocemente Rosohna dove Nefeli e Sing vogliono tornare per parlare col loro mentore e chiedere informazioni alla regina.

C’e’ poi da occuparsi della societa’ commerciale, creata con l’aiuto di Leylas Kryn e del Cobalt Soul. La societa’ importa da Rosohna utensili ed attrezzi realizzati con i metalli di Xhoras, e li rivende a Rexxentrum. Il ponte commerciale, primo passo per la realizzazione di un legame culturale tra Dinastia e Impero, comporta diverse spese che i Vaniddazza’s riescono ad affrontare grazie ai bottini accumulati negli ultimi mesi.

Nel frattempo Finnan e’ sempre piu’ preoccupato dalla mancanza di comunicazioni provenienti da Torrga. Decide quindi di recarsi al tempio della Raven Queen per chiedere informazioni. Accompagnato dai Vaniddazza’s, il barbaro si presenta alla porta del tempio e prova a bussare. La porta si apre rivelando l’ingresso del tempio. La stanza e’ vuota, priva di torce, e la luce esterna non sembra riuscire a penetrare all’interno del tempio. Finnan avanza, seguito da Sing, nell’oscurita’ innaturale della casa della Divinita’ della vita e della morte. Jan, Gil-Galad e Nefeli superano la porta che si richiude alle loro spalle lasciandoli nel buio piu’ totale. Il mondo intorno a loro scompare. Immobilizzati dalla paura e dal potere divino, gli amici vedono Finnan avanzare verso la stanza dell’altare.

Finnan sa di essere atteso. Con circospezione raggiunge l’altare e resta in attesa. Una voce gelida gli parla. “Libera la mia prescelta. Nella palude a nord di Zadash, Torrga e’ prigioniera”.

Nell’oscurita’ piu’ totale, Finnan si sente scivolare all’indietro, come se l’intero universo stesse avanzando mentre lui resta fermo. Chiude gli occhi per compensare la sensazione di vertigine. Quando li riapre e’ all’esterno del tempio, circondato dai suoi amici.

Berleben, la citta’ fondata nel pantano di Lebenda, a nord di Zadash: li’ i Vaniddazza’s dovranno recarsi per liberare Torrga Trovatana.