Continuano le avventure a Wildemount. In questa pagina sono riassunte le sessioni 61-65.
Sessione 61: Toni'
Xercenty invita il gruppo a seguirlo. Al suo passaggio una enorme porta si apre in un bellissimo studio. La stanza e’ circondata da librerie in legno. Su un lato c’e’ una scrivania. Al centro un tavolino da te’ circondato da tre divani. Il legno dei mobili e della scrivania e’ intriso di venature d’oro. Le pareti della stanza sono ricoperte di pannelli, anch’essi in legno con venature d’oro.
“Posso offrirvi un te’?”
Xercenty si avvicina al tavolino e tocca la pietra su cui poggia una brocca in metallo. La pietra diventa immediatamente incandescente ed il liquido all’interno della brocca inizia a fumare e ad emettere un piacevole odore di spezie selvatiche.
I Vaniddazza’s accettano il te’ e iniziano a porre domande al drago. Vogliono capire con chi hanno a che fare e perche’ Xercenty li ha attaccati. Scoprono che il drago ha saputo di loro da sua sorella Kerin, amica della Bright Queen Leylas Kryn. Conosce la loro missione. E’ consapevole dell’esistenza dei tramagli capitali e delle forze all’opera per la distruzione della barriera.
Il drago dorato spiega che i suoi fratelli e sorelle sono divisi riguardo la necessita’ di preservare la barriera. Alcuni draghi sono fedeli a Bahamut, il Drago di Platino, sostenitore della necessita’ della barriera. Altri sono fedeli a Tiamat, che invece vorrebbe distruggere la barriera. Xercenty spiega anche che i sosalir, le creature della sua stirpe, hanno una visione della vita e del rapporto con le divinita’ molto diverso da quello che normalmente hanno gli houpetor, gli umanoidi che derivano dagli Dei.
Xercenty ha attaccato i Vaniddazza’s per testarne le capacita’. Lui ha deciso di supportare la loro causa e di aiutarli. Il drago aiuta ad identificare e a comprendere a fondo il potere magico degli oggetti che il gruppo ha accumulato nel corso degli ultimi mesi. Grazie al suo aiuto, Jan scopre che il suo medaglione e’ un congegno molto complesso e molto piu’ potente di quanto pensasse. Finnan riceve in regalo uno scudo magico. Gil-Galad ottiene una corazza potenziata. Sing riceve in dono un “docente”, un oggetto senziente in grado di aiutare il costrutto nelle sue avventure. Infine, Xercenty utilizza una sua scaglia per potenziare il focus che Nefeli utilizza per convogliare energia nelle sue magie.
Il drago dorato avvisa i Vaniddazza’s dei pericoli che li aspettano. Molti draghi vorranno ostacolarli. Inoltre, secondo Xercenty, ci sono altre fazioni potenti e temibili che faranno di tutto pur di distruggere la barriera divina.
E’ ormai sera quando il gruppo, lasciata la casa dei Vaniddazza’s, si reca nella locanda suggerita da Beauregard. Il proprietario si chiama Thoris Nivros, ma tutti lo chiamano Toni’.
Toni’ e’ un nano originario di Grimgolir. Parla con un fortissimo accento della sua citta’. E’ volgare e schietto e si guadagna subito la simpatia dei Vaniddazza’s. Mentre si gode una meritata cena, chiacchierando con il nano, il gruppo scopre l’esistenza della fazione dei Fabbri, fautori di moti rivoluzionari contro il re ed il suo potere incontrastato. In particolare questo gruppo vorrebbe avere accesso alla politica tramite meccanismi di voto che permettano di eleggere le autorita’ cittadine. Scoprono anche dell’esistenza dell’Augen Trust, la rete di spie al servizio del re. Toni’ informa i Vaniddazza’s che i grifoni che pattugliano i cieli della citta’ sono guidati dai Righteous Brand, i soldati dell’Impero, i quali hanno un grosso contingente nella zona nord della citta’.
E’ tempo di dormire. Beau ha detto di prendere alloggio alla taverna di Toni’ e di aspettare indicazioni. L’indomani il gruppo potra’ esplorare la capitale dell’Impero Dwendaliano.
Sessione 62: Shopping
Nella prima giornata passata a Rexxentrum, i Vaniddazza’s si dedicano allo shopping. Sing aiuta Nefeli a nascondere i colori della sua razza utilizzando il kit per i travestimenti.
Dopo aver acquistato una mappa della citta’, il gruppo si inoltra nelle stradine della Corte dei Colori e della Veranda di Platino, alla ricerca di attrezzature, armamenti e souvenir. La prima tappa e’ il Rexx-a-porter, un negozio di abiti alla moda.
Inizialmente, l’anziana proprietaria dell’atelier accoglie i Vaniddazza’s con freddezza. Gli abiti di Finnan, Jan e Gil-Galad sono sporchi per i lunghi mesi di viaggio e mostrano i segni delle tante battaglie. Nefeli, allora, utilizza i suoi modi da aristocratica per convincere la donna che la il robusto barbaro, l’anziano paladino ed il giovane umano, sono guardie al suo servizio, e che Sing e’ il suo costrutto da compagnia. Insinuando di essere un’aristocratica proveniente dal sud del continente, Nefeli ottiene il trattamento riservato ai nobili della capitale. Il gruppo riesce a procurarsi diversi indumenti e alcuni esclusivi oggetti magici. Gil-Galad acquista un abito che puo’ cambiare aspetto secondo i suoi comandi. Finnan acquista un mantello incantato con magie di protezione mentre Jan approfitta per rinnovare il suo look abbellendolo in stile capitolino.
Lasciato il Rexx-a-porter, il gruppo continua la sua giornata di shopping e di giro turistico per la citta’. In uno dei tanti vicoletti del Vigil Circle, si trova un piccolo negozietto di oggetti per maghi. All’interno, oltre al bancone del venditore, ci sono due scaffali pieni di pozioni e scroll. Nefeli e’ immediatamente incuriosita dal negozio. La maga, pero’, non ha soldi e cosi’ decide di utilizzare i suoi talenti. Mentre gli altri danno un’occhiata in giro, Nefeli utilizza l’incantamento fast friend sul commerciante. Sing e’ il primo ad accorgersi delle intenzioni dell’amica e decide di aiutarla con la magia charme person. I due scoprono, cosi’, che l’uomo tiene parte della mercanzia in un magazzino. Gli chiedono, allora, di andarla a prendere mentre loro tengono d’occhio il negozio. Appena il commerciante si allontana, Nefeli inizia a studiare le scroll sugli scaffali infilandosene alcune nella borsa.
Jan si accorge dell’inganno dei due Kryn e cerca di dissuaderli. Non soltanto rubare e’ sbagliato, ma i Vaniddazza’s sono stranieri in una nuova citta’ ed il comportamento di Nefeli e Sing potrebbe mettere in pericolo il gruppo.
Mentre i tre discutono, un’anziana cliente entra nel negozio. L’umana, rivolgendosi a Jan, confessa di provare attrazione per un giovane che ha conosciuto al tempio. “Mi fa sangue assai,” confessa con imbarazzo la donna. Vorrebbe che lui si interessasse a lei e chiede di acquistare un filtro d’amore. Jan decide di aiutarla. Sono minuti di tensione. Il gruppo ormai sta cercando di evitare di destare sospetti mentre Nefeli e Sing stanno svaligiando il negozio di scroll.
Quando Finnan vede il commerciante tornare, avvisa il gruppo che, frettolosamente, si allontana dal negozio di scroll dirigendosi verso la taverna di Toni’.
La giornata si conclude ed i Vaniddazza’s iniziano a fare i conti con le sfide di una nuova convivenza. Due culture a confronto. Due diverse scale di valori. Il destino li ha fatti incontrare ma sara’ compito loro riuscire a far funzionare il gruppo.
Sessione 63: Vaniddazza's in giallo
La mattina seguente i Vaniddazza’s si ritrovano nella sala da pranzo del Piccione ‘mbuttunato pronti per la colazione. Toni’ li avvisa che hanno una visita ed indica un tavolino al quale sono sedute Beauregard ed un’altra figura. I Vaniddazza’s raggiungono il monaco e scoprono di trovarsi al cospetto di Yudala Fon, Alto Curatore dell’archivio del Cobalt Soul a Rexxentrum e una delle figure di spicco dell’ordine monastico di Ioun.
Yudala e’ stata informata da Beau degli avvenimenti degli ultimi giorni e di tutte le informazioni fornite dai Vaniddazza’s. L’Alto Curatore non e’ contenta delle scelte di Beau. Le ritiene pericolose e avventate. E’, invece, molto colpita e favorevole al piano della Bright Queen e all’istituzione di un collegamento commerciale tra l’Impero e la Dinastia. Dopo averne parlato coi Vaniddazza’s decide che il Cobalt Soul, anche se in maniera anonima, sosterra’ l’iniziativa in tutte le citta’ dell’Impero.
Yudala chiede poi ai Vaniddazza’s di aiutare il Cobalt Soul in una missione. Esiste un tramaglio capitale a Rexxentrum. Il punto di accesso al tramaglio e’ uno dei segreti custoditi dall’ordine. Purtroppo nessuno dei monaci del Cobalt Soul ha i poteri necessari a raggiungerlo. Yudala vorrebbe che i Vaniddazza’s accettassero di raggiungere il tramaglio per accertarsi che non sia stato manomesso. Serviranno alcuni giorni per preparare la spedizione. Nel frattempo, i Vaniddazza’s potranno continuare ad esplorare la citta’.
Parlando con Toni’, i Vaniddazza’s scoprono qualche nuova informazione riguardante la capitale. Il Mosaico, il quartiere nel quale si trova la locanda di Toni’, anticamente era esterno alla citta’. Abitato dai cittadini piu’ poveri, anche quando e’ stato inglobato all’interno della citta’ con la costruzione delle nuove mura, il Mosaico e’ rimasto un quartiere di cui le autorita’ cittadine spesso si disinteressano. Cio’ ha portato alla formazione di gang di quartiere che, da un lato, si preoccupano di proteggere i cittadini della zona, e dall’altro si dedicano ad attivita’ che spesso superano i confini della legalita’.
La zona in cui si trova il Piccione ‘mbuttunato e’ sotto la protezione dei Pidocchi, una delle 3 maggiori gang del quartiere. Un paio di giorni prima, uno dei membri della gang e’ stato trovato morto all’interno del cimitero che si trova di fronte alla locanda di Toni’. La morte, senza spiegazione, di uno dei membri dei Pidocchi ha messo in allerta la gang ed il quartiere. L’ipotesi piu’ diffusa e’ che qualcuno abbia ucciso un membro della gang e l’abbia fatta franca. I Vaniddazza’s decidono quindi di indagare sull’accaduto.
Il morto si chiama Geckar Borsk. Il gruppo si reca al cimitero per ispezionare il luogo in cui e’ stato ritrovato il cadavere. Il corpo, ormai rimosso, ha lasciato un profondo avvallamento. Intorno al cadavere ci sono diverse orme e macchie di sangue.
Finnan nota la presenza di corvi e cornacchie sugli alberi circostanti. Mosso da un’intuizione, prova ad arrampicarsi e ispeziona i nidi costruiti dagli uccelli. All’interno di uno di essi trova uno stiletto. Il manico e’ finemente intarsiato e riproduce uno stemma che il barbaro non riconosce. L’arma probabilmente era sul cadavere di Geckar ed e’ stata rubata dai corvi.
Sing analizza la zona circostante il punto in cui e’ stato ritrovato il cadavere e si accorge che ci sono delle anomalie. La quantita’ di sangue rinvenuta e’ troppo piccola per giustificare la morte di Geckar. Inoltre, tutte le orme della zona sono troppo recenti, e nessuna risale alla notte della morte.
Il gruppo si reca al covo dei Pidocchi, una taverna utilizzata come copertura per le attivita’ della gang. I membri della banda hanno organizzato un piccolo altarino in memoria del loro compagno morto. Nefeli si finge l’addolorata amante di Geckar e, grazie ad un’ottima interpretazione supportata da Sing, riesce a farsi dare alcune informazioni dai compagni di Geckar.
Il gruppo scopre che, effettivamente, Geckar aveva un’amante segreta. Inoltre gestiva un traffico illegale di armi. Nessuno dei suoi compagni sa dire dove si procurasse le armi. I Vaniddazza’s riescono anche a scoprire dove si trova l’abitazione di Geckar ed il nome del medico che ha analizzato il suo cadavere.
Il gruppo si reca a casa di Geckar e trova diverse lettere d’amore inviate a Geckar dalla sua amante segreta. Dall’analisi delle lettere i Vaniddazza’s scoprono che i due si incontravano in un granaio abbandonato, fuori dalle mura della citta’. Scoprono anche che l’amante di Geckar forniva all’uomo le armi che poi lui rivendeva al mercato nero. Le lettere permettono ai Vaniddazza’s di risalire anche al nome dell’amante: Lue Bapem.
Continuando nelle indagini, il gruppo attraversa tutta la citta’ per raggiungere il quartiere Mudtop dove lavora il medico che ha analizzato il cadavere di Geckar. Fingendosi medici, i Vaniddazza’s ottengono ulteriori informazioni. Le ossa del morto erano tutte fratturate. La rottura delle ossa e’ avvenuta post-mortem. Inoltre, le indagini eseguite sul corpo della vittima, dimostrano che Geckar e’ stato ucciso durante un amplesso con un morso che gli ha squarciato il collo.
Nella mente dei Vaniddazza’s inizia a farsi strada un’ipotesi. Lue, l’amante di Geckar, probabilmente lavora per l’esercito Dwendaliano, i Righteous Brand. La sua posizione ha permesso alla donna, con l’aiuto di Geckar, di mettere in piedi il traffico d’armi. Durante un amplesso la donna deve aver ucciso Geckar. Usando uno dei grifoni dei Righteous Brand, la donna ha trasportato il cadavere del suo amante fino al Mosaico, dove lo ha lasciato cadere dall’alto. Questo spiegherebbe la rottura delle ossa. Resta un ultimo interrogativo: il movente.
I Vaniddazza’s raggiungono il granaio in cui i due amanti si incontravano. All’interno del granaio, un giaciglio di paglia e’ ricoperto da un’enorme macchia di sangue. I Vaniddazza’s hanno trovato il luogo del delitto. Intorno al giaciglio ci sono diverse orme, alcune piu’ vecchie, altre piu’ recenti. Una singola, inquietante serie di orme si distingue dalle altre. Le orme di una creatura, con i piedi sporchi di sangue, che si allontana dal giaciglio. Orme grandi. Orme da lupo.
I Vaniddazza’s si convincono che Lue Bapem e’ affetta da qualche maledizione che la trasforma in una creatura famelica. Decidono, per il momento, di non rivelare le loro scoperte a nessuno e di utilizzarle, al momento opportuno, come moneta di scambio.
Sessione 64: sangue, arena, feste e templi
I giorni passano ed il gruppo resta in attesa che Yudala Fon li contatti.
Nelle successive due settimane Gil-Galad frequenta il tempio di Bahamut. Il paladino e’ sempre alla ricerca di risposte riguardanti i suoi poteri. L’incontro con Xercenty, inoltre, lo spinge ad approfondire il culto del Drago di Platino. Le giornate trascorse al tempio sono, per Gil-Galad, una piacevole distrazione dalle battaglie delle ultime settimane. Riesce a farsi diversi amici e a mitigare la noia dell’attesa.
Nel frattempo Nefeli, con lo pseudonimo di Sirda-Lud, si dedica alla vita mondana. I suoi modi aristocratici le permettono con facilita’ di ottenere inviti a diversi eventi serali durante i quali conosce persone della classe media capitolina. La maga della Dinastia cerca di conoscere il popolo che rappresenta la piu’ grande minaccia per i suoi concittadini. La cultura e i costumi dell’Impero sono, al tempo stesso, affascinanti e ripugnanti. Da un lato, l’assenza di un forte sentimento religioso rende le persone piu’ libere nell’esprimere la propria personalita’. Dall’altro, l’individualismo imperiale produce caos e l’assenza di un sentimento condiviso di appartenenza. Inoltre, Nefeli si rende conto che gli abitanti di Rexxentrum conoscono Xhoras soltanto attraverso la propaganda imperiale secondo la quale la regione orientale del continente e’ abitata esclusivamente da mostri famelici.
Finnan frequenta la libreria del Cobalt Soul. Qui si sottopone ad un particolare rituale messo a punto dai monaci del culto di Ioun. Grazie ai poteri intrappolati dal suo corpo, i monaci riescono ad iscrivere glifi magici sulla pelle del barbaro. Il rituale, estremamente pericoloso e doloroso, permette a Finnan di irrobustire il proprio corpo. Il barbaro decide quindi di mettere alla prova i suoi rinnovati poteri e, con lo pseudonimo di Dragon Wing, partecipa ad un torneo di combattimenti nell’arena cittadina. L’adrenalina dell’arena ed i pezzi d’oro guadagnati lo aiutano a superare la snervante attesa della chiamata di Yudala Fon.
Sessione 65: il tramaglio di Rexxentrum
E’ sera e i Vaniddazza’s stanno consumando la cena quando Yudala Fon li raggiunge alla locanda di Toni’. E’ arrivato il momento. Il giorno seguente a mezzogiorno il gruppo dovra’ raggiungere la cattedrale di Pelor. Li’ e’ celato l’ingresso al tramaglio capitale di Rexxentrum.
La costruzione dedicata al Dio dell’Alba e’ antichissima. La citta’ di Rexxentrum e’ stata inizialmente costruita intorno alla cattedrale, espandendosi anno dopo anno. Circondata da alte mura, la cattedrale e’ un’opera di meravigliosa fattura. A differenza dei tondeggianti contorni delle costruzioni di Rosohna, la cattedrale di Pelor e’ un baluardo che con l’attento uso di linee squadrate e nette inneggia alla forza e all’austerita’. All’interno della costruzione non ci sono visitatori. Evidentemente il Cobalt Soul ed i sacerdoti della cattedrale hanno organizzato le cose in modo da evitare la presenza di occhi indiscreti.
Il gruppo viene condotto all’altare principale dietro il quale e’ nascosta una scala in marmo che porta ad una stanza sotterranea. Uno dei sacerdoti di Pelor aziona il meccanismo che rende visibili le scale.
La stanza sotterranea possiede una sola porta di accesso e non ha finestre. Il soffitto curvo forma una semisfera alta alcuni metri. Il pavimento e’ decorato con simboli che Sing riconosce. Si tratta della rappresentazione stilizzata di cristalli di ghiaccio.
Yudala Fon vuole essere sicura che nessuno abbia manomesso il tramaglio di Rexxentrum. Per aiutare i Vaniddazzas’, 4 monaci del Cobalt Soul viaggeranno con loro nel reame etereo per raggiungere il tramaglio.
Jan si concentra e, sfruttando il potere del suo medaglione, supera il confine tra il mondo materiale e quello etereo e accede al passaggio predisposto dagli Dei. I suoi compagni, nel mondo materiale, poggiano una mano sulle sue spalle ed il gruppo si ritrova in un altro luogo.
All’interno di una galleria una luce soffusa e debole illumina un pavimento fatto di ghiaccio. Le pareti della galleria, anch’esse di ghiaccio, si uniscono a formare una cupola semicircolare. La geometria della galleria e’ di innaturale precisione e le pareti sono completamente lisce. A qualche centinaio di metri di distanza si intravede la fine della galleria e l’inizio di una camera piu’ ampia.
Giunti in silenzio alla fine della galleria il gruppo guarda all’interno del nuovo ambiente. Si tratta di una enorme camera di forma semisferica. Il punto piu’ alto si trova a circa 300 piedi di altezza. L’intero ambiente e’ fatto di ghiaccio e, come la galleria, le sue forme sono perfettamente geometriche.
All’interno della cupola di ghiaccio c’e’ un lago con un’isola al centro. Il lago sembra ghiacciato ed immobile. Poco distante dalla galleria c’e’ un accampamento. C’e’ un fuoco da campo. La fiamma e’ accesa ma immobile. Due enormi giganti abitano l’accampamento. Anch’essi sono immobili come se fossero stati congelati mentre svolgevano le loro attivita’.
Sing ha con se’ la Spell Bottle contenente un incantamento di invisibilita’. Il bardo usa la magia su Nefeli che approfitta per avvicinarsi in silenzio ai due giganti. Appena uscita dalla galleria, le due enormi creature cominciano a muoversi. Come se si fossero liberati da un incantesimo, i due giganti riprendono a cucinare il loro pasto sul fuoco da campo. Anche la fiamma si e’ animata. I due enormi esseri si comportano come se nulla fosse successo.
Nefeli arretra e rientra nella galleria e i giganti si immobilizzano di nuovo. I Vaniddazza’s capiscono che, in assenza di altri esseri viventi, il tempo all’interno del campo dei giganti si ferma. Le due creature sono probabilmente guardiani lasciati dagli Dei a protezione del tramaglio.
Per superarli, Nefeli propone di utilizzare la magia momentary stasis, un incantesimo che permette di immobilizzare le creature per un breve lasso di tempo. Il gruppo si prepara, Nefeli lancia il suo incantesimo, ed i Vaniddazza’s corrono per superare ed allontanarsi il piu’ possibile dai giganti. Il piano funziona ed il gruppo raggiunge le sponde del lago ghiacciato.
L’isolotto al centro del lago e’ collegato alla sponda da due passaggi rialzati lunghi una cinquantina di piedi. Un grosso masso rettangolare occupa il centro dell’isolotto mentre 4 pietre piu’ piccole sono poste lungo perimetro esterno. Sui quattro massi laterali brillano altrettanti glifi. Il gruppo si rende conto che il ghiaccio della caverna riflette la luce dei glifi i quali rappresentano l’unica fonte di luce.
Dall’isolotto arriva, soffusa, una voce intenta ad intonare un rituale. Da lontano si vedono due enormi figure che torreggiano piu’ alte dei massi di ghiaccio. Una di esse ha la testa formata da diversi serpenti mentre l’altra sembra un gigantesco animale con sei occhi e lunghissimi denti acuminati.
I Vaniddazza’s capiscono di trovarsi in presenza degli Angel of Iron. Il gruppo che sta collaborando con la strega per distruggere la barriera e liberare Tharizdun. Senza pensarci troppo decidono di agire e di sfruttare l’effetto sorpresa. Si guardano negli occhi e, senza esitazione, si lanciano all’attacco.