Continuano le avventure a Wildemount. In questa pagina sono riassunte le sessioni 26-30.

Sessione 26: Xalicas

Jan e Finnan avvisano gli amici di cio’ che hanno visto. Nonostante sia appoggiata ad un palo in atteggiamento rilassato, Gil-Galad si accorge che la donna si guarda intorno alla ricerca di qualcuno o qualcosa. Pronto ad ogni evenienza, Erode si allontana dal gruppo e si confonde tra le persone che affollano la strada. Jan posiziona sul naso i suoi occhiali magici e cerca di determinare se l’aspetto della donna e’ dovuto ad un’illusione. Dopo qualche minuto, il ragazzo si convince che la drow non sta usando magie ma potrebbe essere una creatura che possiede doti naturali di travestimento. 

Finnan decide di fare la sua mossa e si avvicina scoprendo lentamente il suo tatuaggio del Cobalt Soul. La drow e’ all’erta e nota immediatamente il barbaro. A sua volta si avvicina e, fingendo di chiedergli qualcosa, si affretta a coprirgli il tatuaggio. A bassa voce gli sussurra di seguirla nella taverna all’angolo.

Il luogo si chiama i “Four Corner” ed e’ formato da un edificio in pietra alto un piano e completamente aperto sul lato che si affaccia sulla strada. Al suo interno c’e’ un bancone, alcuni tavoli ed un ampio ring cosparso di sabbia. Ad uno dei tavoli e’ seduto un enorme orco intento a tracannare birra. Ai suoi piedi ci sono 4 sacchettini di tela. Un altro tavolo e’ occupato da 4 goblin che ridono e parlano chiassosamente.

La drow si siede al bancone e Finnan le si siede accanto. Erode, senza dare nell’occhio, si siede per conto suo ad uno dei tavoli liberi mentre Jan e Gil-Galad osservano gli amici dalla distanza.

La drow comincia a parlare a Finnan. Non gli rivolge mai uno sguardo e tiene bassa la voce cercando di non attirare sguardi indiscreti. Chiede cosa ci fanno il barbaro ed i suoi amici in citta’. Finnan si rende conto che la donna ha notato Jan e Gil-Galad e decide di essere sincero. Velocemente racconta di aver intercettato un messaggio del Cobalt Soul che richiedeva di aiutare Lady Zethriss Olios. Finnan cerca di parlare in codice ed evita di nominare apertamente l’ordine dei monaci di Ioun, ma la donna comprende perfettamente le sue parole. Gli dice di stare attento e di non rendere nota la sua amicizia con l’ordine del Cobalt Soul. Gli dice anche che, se ha bisogno di aiuto, puo’ trovarla alla locanda “Il Pozzo Unto“. Poi saluta Finnan e se ne va.

Nel frattempo l’orco ha notato Erode e comincia a prenderlo in giro: “Che ne dici di una sfida, piccolo uomo?”, gli dice sghignazzando. Erode capisce che il ring viene spesso usato dagli avventori della taverna per scommettere qualche moneta e risolvere eventuali dispute. I sacchetti di tela che l’orco ha ai suoi piedi sono probabilmente il guadagno degli ultimi combattimenti.

L’orco insiste: “Che c’e’, hai paura? Non ti uccidero’. Scommettiamo 5 pezzi d’oro?”. Alle sue risate si aggiungono quelle dei goblin seduti al tavolo. Evidentemente ad Asarius gli halfling sono considerati avversari facili da battere. Erode cerca di ignorare l’orco, ma l’idea di guadagnare soldi facili comincia a farsi strada nella sua mente.

Gil-Galad, cercando di distrarre l’orco ed impedire ad Erode di mettersi nei guai, crea un’illusione che raffigura una elfa danzante sul tavolo dell’orco. Questi si alza in piedi, sbatte un pugno sul tavolo e si rivolge ad Erode: “Sei stato tu? Vuoi prendermi in giro? Vieni sul ring e vedremo chi ride”. Erode, allora cede: “Facciamo 10 pezzi d’oro e ci sto!”.

L’orco sogghigna, accetta la sfida e si dirige verso il ring. Uno dei goblin si alza in piedi: “Partecipo anch’io”, dice seguendo l’orco. “Allora serve il quarto”, dice l’orco.

Le persone presenti nella locanda cominciano ad eccitarsi all’idea di assistere ad un altro combattimento e Finnan sfrutta il momento di distrazione generale per trasformarsi, non visto, in goblin. Poi esclama: “Il quarto lo faccio io”.

Gli avventori si avvicinano tutti al ring, mentre Jan poggia una mano sulla spalla di Erode per incoraggiarlo. All’interno del ring, ognuno dei quattro sfidanti si posiziona in un angolo aspettando che il padrone della taverna dia inizio al combattimento.

Al segnale, il primo a reagire e’ Finnan, che lascia che la rabbia della battaglia gli invada il corpo. La magia che gli scorre nel sangue sta diventando ogni giorno piu’ potente. Il barbaro sente l’energia avvolgergli il corpo come una barriera. Poi, dalle sue mani, come tele di una ragnatela, lunghi fili neri si allungano fino a raggiungere il terreno allungandosi verso i suoi nemici.

L’orco ed il goblin fanno un passo indietro mentre Finnan rilascia dalle sue mani una sfera di energia che si abbatte sull’orco. L’attacco di Finnan lascia tutti stupiti per la velocita’ e la potenza del suo colpo, ma il barbaro non e’ ancora in grado di controllare completamente il suo potere: un arco di energia arcana si dirama dall’orco verso Gil-Galad e lo investe provocandogli evidenti ferite.

Il paladino contorce il viso per il dolore. Jan guarda l’amico e ha l’impressione di sentirlo mormorare frasi, come se stesse parlando con qualcuno. In effetti lo gnomo ha scoperto che la frusta trovata nel covo della strega e’ un’arma senziente e, telepaticamente, i due spesso comunicano. La frusta e’ desiderosa di sangue e vendetta e sta cercando di convincere Gil-Galad a prendere parte al combattimento.

Erode sfrutta la confusione creata dall’attacco di Finnan per sferrare un durissimo colpo all’orco. Poi, come un ballerino provetto, si allontana dall’enorme essere e si nasconde dietro Finnan.

Il goblin corre verso Erode mentre strizza l’occhio all’orco in un gesto d’intesa. L’orco annuisce e si dirige verso il ladro afferrandolo e sollevandolo sopra la sua testa. Poi con le sue enormi braccia cerca di sbatterlo sul pavimento del ring mentre il goblin si prepara a colpirlo con la sua mazza. Erode, pero’, non si perde d’animo e, torcendo il corpo, si libera della presa dell’orco scivolandogli dalle mani. La mazza del goblin colpisce il terreno mentre l’orco, infuriato, afferra l’ascia da combattimento che porta sulla schiena.

Finnan ed Erode attaccano all’unisono l’orco che non riesce a parare entrambi i colpi: il coltello di Erode si infila nel fianco dell’orco mentre questi cerca di bloccare il martello del barbaro.

Finnan si prepara ad un altro attacco, mentre Erode continua a danzare sulla sabbia allontanandosi dall’orco. Il goblin cerca di colpirlo ma i movimenti del ladro sono veloci e la mazza del goblin continua a colpire soltanto il terreno.

L’orco alza in aria la sua ascia e la abbatte su Finnan colpendolo al fianco. La ferita e’ dolorosa ma l’orco sta ansimando. Finnan lo studia mentre, a sua volta, alza il martello da guerra. Poi, con precisione millimetrica, colpisce l’enorme avversario alla testa e lo manda al tappeto svenuto.

Il goblin cerca ancora, invano, di colpire Erode. Il ladro gira su se’ stesso, poi scansa un colpo e affonda il suo coltello nell’addome dell’avversario. Il goblin cade in ginocchio, sconfitto ed ansimante.

Gli spettatori esultano ed applaudono i vincitori. Jan e’ euforico mentre Gil-Galad cerca di riprendersi dalle ferite inferte da Finnan e di placare la sete di sangue della sua frusta parlante.

Erode non e’ interessato agli onori della vittoria. Il ladro esce dalla porta posteriore dove, in un vicolo, si trovano le latrine della taverna. Utilizzando il suo cappello del travestimento, cambia l’aspetto assumendo la forma di un goblin. Poi entra nella taverna dall’ingresso principale e, approfittando della confusione, ruba uno dei sacchetti dell’orco.

Appoggiato alla parete, una figura seria sta osservando la scena: un drow sembra interessato piu’ ai Vaniddazza’s che al combattimento. Jan nota l’uomo e lo indica a Gil-Galad mentre la figura si allontana dalla taverna.

E’ ormai sera ed i Vaniddazza’s tornano alla “Gentildonna Liscia” per una meritata dormita.

Durante la notte Jan fa un sogno strano. Gli sembra di rivivere i ricordi di un’altra persona. In una zona desolata incontra una donna con gli occhi coperti da una benda ed i lunghi capelli bianchi. Poi, in un’altra immagine, sta guardando un elfo. Bellissimo, ha i capelli castani e gli occhi blu, talmente chiari da diventare trasparenti. Poi il ricordo cambia ancora. Adesso l’elfo e’ steso a terra, prono e senza sensi. Jan, o la persona di cui Jan sta rivivendo i ricordi, impugna una spada ed e’ pronto ad infliggere il colpo di grazia. Piange. Non ci riesce, combattuto tra sentimenti contrastanti.

La mattina seguente Jan e’ visibilmente scosso. Sente il bisogno di avere piu’ informazioni: sul suo passato, sulla madre, sui sogni che lo raggiungono di notte. Parlando con Num, Jan scopre dell’esistenza di una sciamana di nome Ushat, un’orca che ha aiutato molte persone a comprendere le proprie visioni e a placare le proprie ansie.

Mentre gli amici consumano la colazione, Jan si allontana, da solo, per parlare con la sciamana. La donna vive in una capanna di pelle in una delle stradine dei Creet. L’anziana orca e’ cieca, gentile e possiede un grande carisma. Invita Jan a sedersi vicino a lei e a raccontarle i suoi affanni. Jan comincia a parlare della madre, nota come Sunbeam, della sua infanzia, del medaglione e dei sogni. Poi attiva il medaglione con la frase che aveva sentito pronunciare alla madre:

Xalicas ivae aegis tel’quiet

La sciamana ha un sussulto per la sorpresa. Dopo qualche secondo la donna comincia a parlare, con grande riverenza. Xalicas, spiega l’anziana sciamana, e’ un nome antico e potente. Le leggende raccontano di un angelo che durante la Calamity combatte’ al fianco di Corellon. Coraggiosa, fiera, inarrestabile, Xalicas affronto’ mille battaglie. Durante gli scontri finali, poco prima della Divergenza, l’angelo fu ferito cosi’ gravemente che neanche gli Dei riuscirono a curarla. Cieca e con un’ala bruciata, e’ rimasta per secoli inconscia e sepolta da erba e muschio. Poi, col tempo, e’ riuscita a rimettersi in piedi e, da allora, si aggira nelle zone piu’ desolate di Exandria per curare i mali causati dalla Calamity e per impedire che una tragedia simile possa ripetersi.

Xalicas

Alcuni raccontano di averla incontrata nei momenti di maggiore pericolo. Secondo altri l’angelo investe del suo potere le persone degne creando seguaci che combattano in suo nome le storture del mondo. Ushat dice a Jan che cerchera’ altre informazioni e che lo mandera’ a chiamare, alla taverna di Num, appena dovesse avere notizie sul medaglione o sulla madre. Jan torna alla taverna ed il gruppo si prepara a vivere un’altra giornata ad Asarius.

Sessione 27: Similis Similaria

Erode e’ stanco e si concede una giornata di riposo alla locanda. Lui e Thizon sembrano andare molto d’accordo e si intrattengono a vicenda con storie di avventure passate.

Finnan, Jan e Gil-Galad lasciano la taverna e si dirigono verso la collina centrale che ospita l’Aurora Hold e gli uffici dei funzionari della Dinastia. Il gruppo discute della possibilita’ di donare il Beacon del Luxon a Lady Zethriss Olios. Da quando sono arrivati in citta’, infatti, i 4 amici si sono resi conto che l’oggetto ritrovato nel tempio sotterraneo rappresenta una reliquia di enorme importanza per i Kryn. Per meglio comprenderne il valore, decidono di visitare uno dei templi dedicati al Luxon. All’interno ci sono due sacerdoti: un Drow ed un Minotauro.

Gil-Galad e’ restio e teme che parlare della loro scoperta con dei sacerdoti del Luxon possa rappresentare un pericolo. Mentre Finnan e Jan cercano di convincerlo, il paladino dice ai due compagni di aspettarlo per qualche secondo, poi esce dal tempio e comincia a parlare con la sua frusta.

Per la prima volta, Finnan e Jan si rendono conto che l’arma trovata nel covo della strega e’ in realta’ una reliquia senziente. Essa e’ abitata da una Marilith, un essere antico e volubile vissuto all’epoca della Calamity. Gil-Galad si rivolge alla frusta come se parlasse ad una donna capricciosa e le chiede informazioni riguardanti il culto del Luxon. La Marilith, riluttante, racconta che quello del Luxon e’ un culto tipicamente pacifico. Il paladino, allora, si convince ad andare a parlare con uno dei due sacerdoti del tempio.

Su indicazione di Finnan, Gil-Galad inizia a parlare con il minotauro il quale, rispetto al drow, ha un atteggiamento meno severo e piu’ mistico. Il paladino chiede informazioni riguardanti il Luxon ed i Beacon. La sua retorica, come al solito, e’ suadente ed il sacerdote, felice di parlare ad un potenziale nuovo discepolo, inizia a descrivere le meraviglie della loro Divinita’.

Il minotauro spiega che il Luxon vuole che la Dinastia progredisca nella cultura e nella conoscenza. Per questo motivo ha donato ai mortali i Beacon. Questi manufatti incredibili sono dei vascelli per le anime dei morti. I membri della Dinastia che si sottopongono alla pratica della Consecuzione sono infatti capaci di reincarnarsi in un nuovo corpo nel momento della loro morte. In questo modo possono continuare il loro cammino nel mondo e proseguire nel loro percorso di crescita e di evoluzione. Il sacerdote si lascia anche sfuggire che le matrone della Dinastia, avendo vissuto diverse vite, sono considerate particolarmente sagge e degne agli occhi del Luxon.

Dopo la chiacchierata con il sacerdote, i 3 amici sono ancora piu’ convinti dell’idea di consegnare il Luxon a Lady Zethriss Elios. Si recano quindi all’Aurora Hold e, tramite Essek, chiedono udienza alla matrona di Asarius. Nella sala del trono vengono ricevuti da Lady Zethriss ed una decina di altri membri della Dinastia. Alla base della lunga scalinata che separa il trono dai Vaniddazza’s, un drappello di soldati e’ schiarato a protezione della matrona. L’aria e’ tesa. Il gruppo si rende conto che aver tenuto nascosto il Beacon potrebbe essere considerato un gravissimo tradimento e temono che le loro intenzioni possano essere male interpretate.

Ancora una volta, l’onere di parlare viene affidato a Gil-Galad. Il paladino, quindi, sceglie con cura le sue parole.  Egli spiega come, alcuni giorni addietro, i Vaniddazza’s si siano imbattuti in un oggetto magico che non avevano mai visto prima. Spiega che, fino all’arrivo ad Asarius, i Vaniddazza’s non ne avevano capito la reale importanza. Ribadisce le buona fede del gruppo e le loro migliori intenzioni. Con la sua prosa, Gil-Galad prepara il suo pubblico per la rivelazione finale. Poi fa un cenno a Jan e si sposta di lato.

Il giovane avanza. Davanti a lui la lunga scalinata ed il trono di Lady Zethriss. Jan estrae dalla borsa il Beacon e stende le braccia nel gesto di chi porge un dono.

Immediatamente tutti i presenti si inginocchiano col capo chino. Perfino i soldati distolgono lo sguardo dal simbolo sacro del loro culto. Jan, seguito da Finnan e Gil-Galad, si affretta a seguire l’esempio dei presenti e si inginocchia a sua volta. Dopo qualche secondo, Lady Zethriss Olios si alza e percorre le lunghe scale fino a raggiungere Jan. Ha le guance rigate dalle lacrime. Prende il Beacon dalle mani del ragazzo e, con voce rotta dalla commozione, ringrazia i Vaniddazza’s per l’inestimabile dono. Poi si congeda lasciando il gruppo nelle cure di Essek.

Quando la matrona lascia la sala, Essek si rivolge ai Vaniddazza’s. L’entusiasmo nei suoi modi e’ palese. Il mago chiede dettagli riguardanti il luogo in cui e’ stato ritrovato il Beacon. Finnan, Jan e Gil-Galad cominciano a raccontare del tempio sommerso e del portale. Essek, sempre piu’ interessato, li conduce nel suo studio e ascolta il loro racconto con attenzione.

Il mago e’ particolarmente interessato alla presenza del portale e al meccanismo che ne ha permesso la creazione. Finnan si rende conto che Essek sta studiando gia’ da tempo i meccanismi che permettono di creare collegamenti tra i piani di esistenza e si convince che anche la Dinastia e’ coinvolta nella guerra segreta per la preservazione della barriera che protegge Exandria.

Essek spiega che, probabilmente, il luogo in cui si e’ formato il portale e’ uno dei punti in cui la barriera e’ poco spessa. Egli spiega inoltre che senza il potere del Beacon, il portale non avrebbe avuto l’energia necessaria per aprirsi. I Vaniddazza’s parlano anche di Torgga e delle sue preoccupazioni riguardanti il portale. Dalla discussione emerge la possibilita’ di mettere in contatto persone interessate a preservare la barriera e provenienti sia dall’Impero che dalla Dinastia. Per quanto la collaborazione con persone dell’Impero possa essere vista come un atto di tradimento nei confronti della Dinastia, Essek si dice disposto a correre il rischio. Il mago fornisce anche il nome di una persona di sua fiducia che appartiene all’ordine del Cobalt Soul: Beauregard Lionett.

Il gruppo decide di condividere con Essek anche le informazioni riguardanti i luoghi in cui si trovano i covi della strega. Il mago della Dinastia e’ meravigliato e contento dell’enorme quantita’ di informazioni che i Vaniddazza’s hanno fornito al suo popolo.

Gil-Galad approfitta del clima di sincerita’ e di cooperazione che si e’ venuto a creare per chiedere informazioni riguardanti il suo figlioccio: Warrick Mornog. Il paladino spiega che il ragazzo portava al collo un medaglione di fattura molto particolare ed Essek gli consiglia di rivolgersi ad un’orca di nome Gorga che gestisce la maggior parte del commercio di gioielli in citta’.

Infine Finnan chiede ad Essek informazioni riguardo l’Underbaron Dummaroff. Ricordandosi le accuse mosse da Rurik Senzapelo, il barbaro chiede se Dummaroff abbia mai collaborato con la Dinastia rilasciando prigionieri Drow. Essek, allora, racconta di come uno dei membri piu’ giovani del Den Olios abbia scavallato i monti Dunrock arrivando fino alle porte di Grimgolir. Nel tentativo di dimostrare il proprio coraggio, il giovane Drow si e’ avvicinato troppo alle torri di guardia ed e’ stato catturato dai Monolith. Il ragazzo ha raccontato di come l’Underbaron lo abbia lasciato andare redarguendolo come un padre con un figlio disubbidiente. L’anziano nano ha spiegato al giovane Drow la differenza tra il coraggio e l’avventatezza. Gli ha detto di non avere fretta di dimostrare il proprio coraggio. E poi lo ha lasciato andare.

Dopo la lunga chiacchierata con Essek, i Vaniddazza’s si recano finalmente da Ryldas Despth, funzionario della Dinastia incaricato di investigare riguardo l’avvelenamento di Lady Zethriss. L’uomo e’ un drow mingherlino con un tic che lo costringe ad oscillare la testa ogni volta che parla. Non sembra contento di parlare del suo lavoro con degli stranieri ma ha ricevuto ordini dalla sua matrona e si dice disponibile a fornire tutte le informazioni in suo possesso.

I Vaniddazza’s scoprono che Ryldas sta indagando sul sospetto atteggiamento di un gruppo di goblin che, di notte, sono stati gli artefici di un lungo inseguimento in citta’. Il funzionario non sa dire chi fosse il bersaglio dell’inseguimento ma e’ convinto che il comportamento dei goblin sia inusuale. Inoltre Ryldas ha stilato una lista di tutti i forestieri giunti in citta’ nelle ultime settimane e sta, lentamente, controllando tutte le persone presenti sulla lista. I Vaniddazza’s gli parlano della loro ipotesi secondo la quale Lady Zethriss sarebbe stata avvelenata col cibo, ma Ryldas la ritiene un’ipotesi impossibile.

Il drow spiega che il cibo viene controllato da maghi che hanno lo specifico compito di preservare la matrona dai pericoli del veleno e delle malattie. Ci sono 7 maghi incaricati di controllare i cibi: Imaonar Torrahel (M), Krendiin Oussath (M), Caldor Glannis (M), Morendorl Daloavae (M), Nullyl Helvirahel (F), Zebelice Glaurarr (F), Chadzina Rrostarr (F). A giudicare dalle spiegazioni di Ryldas e’ sostanzialmente impossibile immaginare che qualcuno sia riuscito ad avvelenare Lady Zethriss.

Il gruppo si ritrova in una situazione di stallo: le obiezioni di Ryldas sono ragionevoli. Gil-Galad, pero’, ha un’intuizione. Un’idea folle ma possibile. Il paladino sa che le magie utilizzate per individuare il veleno sfruttano una meccanismo che i maghi chiamano Similis Similaria. Sostanzialmente si utilizza un focus velenoso per evidenziare la presenza di veleno in altri oggetti. Se il focus utilizzato dai maghi della Dinastia e’ stato corrotto, allora i loro incantesimi non funzionano. Resta solo da capire come qualcuno sia riuscito a manipolare i focus dei maghi della Dinastia.

Sessione 28: il chiostro

I Vaniddazza’s si recano da Essek per informarlo delle loro teorie. Il mago della Dinastia discute col gruppo riguardo la possibilita’ di investigare il comportamento delle persone che lavorano nelle cucine dell’Aurora Hold. Essek inoltre organizza un incontro con lady Zethriss Olios per consentire ad Erode e Gil-Galad di analizzare il veleno somministrato alla matrona.

I Vaniddazza’s vengono scortati in una stanza finemente decorata ed utilizzata di solito per ospitare gli incontri con le personalita’ piu’ importanti della Dinastia. Lady Zethriss e’ seduta su un divano rivestito di seta ed e’ circondata da una decina di guardie armate. Insieme a lei, due dei 7 maghi incaricati di preservare la matrona dai pericoli dei veleni accolgono il gruppo.
Gil-Galad parla a lady Olios dei talenti di Erode e delle personali sue capacita’ magiche. Chiede rispettosamente alla potente donna di sottoporsi ad un esame.

Inizia Erode che utilizza il suo kit per eseguire diversi test sulla matrona. La situazione e’ imbarazzante: avere un contatto tanto ravvicinato con una donna tanto potente e circondato da guardie addestrate a proteggerla mette in soggezione Erode che non riesce a trovare informazioni che gli permettano di determinare la natura del veleno.

Gil-Galad allora chiede alla donna il permesso di utilizzare i suoi poteri su di lei per analizzare gli effetti della malattia. Lady Zethriss spiega che la stanza e’ protetta da sigilli che impediscono a magie di divinazione di avere effetto, ma acconsente, per un breve periodo di tempo, a disabilitare le protezioni magiche. Gil-Galad si concentra e, utilizzando un ramo di tasso velenoso, inizia ad applicare il meccanismo del Similis Similaria. Mentre pronuncia il suo rituale il paladino si accorge che anche i due maghi presenti nella stanza stanno recitando formule simili, evidentemente nel tentativo di controllare le azioni di Gil-Galad.

Quando la magia ha effetto Gil-Galad percepisce il veleno nel corpo della matrona ma si accorge anche, con sua grande sorpresa, che il focus utilizzato dai due maghi della Dinastia non possiede alcuna proprieta’ velenosa. Anche i due maghi notano una stranezza: non percepiscono veleno nel focus di Gil-Galad e non percepiscono veleno nel corpo di lady Olios. Dalle spiegazioni dei due maghi risulta chiaro che il loro focus e’ stato in qualche modo corrotto.

Lady Zethriss ordina quindi ad Essek di accompagnare il gruppo al giardino dell’Aurora Hold per controllare le piante utilizzate dai maghi della Dinastia.

I Vaniddazza’s vengono condotti in un bellissimo chiostro circondato da pavimenti in marmo decorato e colonne di alabastro scuro. Nel giardino, tra diversi alberi, spicca l’enorme tasso velenoso. Essek ed i due maghi della Dinastia spiegano che da quell’albero vengono presi i rametti utilizzati per le magie. Il gruppo si mette immediatamente al lavoro per analizzare l’albero ed il giardino.

 

Servono pochi secondi ad Erode per accorgersi che nel giardino non c’e’ traccia di veleno. Con l’aiuto del suo kit il ladro analizza i rami, l’erba ed i fiori del giardino ed i risultati dimostrano che le piante del chiostro hanno caratteristiche differenti da cio’ che sarebbe lecito aspettarsi. Contemporaneamente Jan indossa i suoi occhiali magici ed inizia ad analizzare l’albero di Tasso.

Finnan, da parte sua, sente che qualcosa in quel luogo e’ fuori posto. Il suo intuito gli dice che il giardino rappresenta un pericolo per il gruppo. Avvisa gli amici proprio mentre Jan si accorge dell’illusione che altera la reale essenza dell’albero di tasso. Tutto il giardino, comprese le piante, l’erba e gli alberi, e’ alterato da una magia potente ed antica. Il ragazzo sta per raccontare cio’ che ha scoperto quando Nullyl Helvirahel, uno dei 7 maghi incaricati di salvaguardare la matrona dai pericoli dei veleni, arriva nel giardino.

Il mago e’ sorpreso e spaventato. Chiede ai presenti cosa stiano facendo. Poi vede Essek e rivela la sua vera natura. Inizia ad imprecare sulla Dinastia e sul culto del Luxon. Dice ad Essek che lui ed il suo popolo pagheranno per avere abbandonato Lolth. Poi, rivolto all’albero, pronuncia una formula arcana. Sul tronco dell’albero emergono, come scolpiti nel legno, due occhi ed una bocca. L’albero di tasso si anima ed inizia a muoversi minaccioso.

All’interno del giardino l’albero torreggia sui presenti ed i suoi rami sferzano l’aria pronti ad abbattersi sul gruppo. Ma i Vaniddazza’s sono pronti a reagire. Erode estrae la sua chiave magica e le ordina di trasformarsi in coltello. Poi, senza esitazione lo lancia verso l’albero colpendolo al tronco. Contemporaneamente Finnan si prepara alla battaglia trasformandosi in goblin e lasciando che la rabbia invada il suo corpo. 

Essek reagisce velocemente. Evidentemente il mago e’ abituato a ritrovarsi in battaglia. La sua magia investe la striscia di terreno che collega l’albero a Nullyl. Lo spazio all’interno della striscia si contrae e l’albero e Nullyl emettono un grido di dolore.

Anche Jan e Gil-Galad si lanciano nella battaglia. Il giovane umano estrae dalla sacca il suo cannone giocattolo e lo anima. Il piccolo oggetto attacca l’albero con una fiammata. Le foglie ed i rami prendono fuoco e l’albero emette convulsi suoni di dolore. Gil-Galad estrae il rapier e la frusta. Nella sua testa la Marilith che abita la frusta urla un grido di battaglia ma il paladino per il momento deve scansare i rami infiammati dell’albero e non riesce a mettere a segno i suoi colpi.

Nullyl e’ sorpresa. Non si aspettava di trovarsi davanti persone abili nel combattimento. Decide di prendere di mira Essek. Lo raggiunge, gli stringe una mano intorno al collo ed inizia ad estrargli energia vitale. Il mago gorgoglia mentre cerca di districarsi dalla morsa letale della donna.

Nel frattempo i due maghi della Dinastia sono impauriti: non sono combattenti e hanno sempre avuto incarichi di monitoraggio e controllo. Uno dei due prova a lanciare un dardo infuocato in direzione dell’albero, ma manca il bersaglio.

L’albero agita vorticosamente i suoi rami in fiamme colpendo Finnan. Mentre l’essere enorme si muove, il barbaro si fa strada tra i rami ed infligge un colpo con il suo martello. Gil-Galad vede l’amico e segue il suo esempio. Con un movimento preciso del polso dirige la frusta verso il tronco dell’albero. Le 5 teste di serpente che formano la frusta magica si animano e mordono il legno rilasciando il loro terribile veleno nella corteccia della creatura. Immediatamente gli occhi dell’albero vengono coperti da una patina bianca: l’enorme essere e’ cieco.

Urlando per il dolore l’albero espelle scintille di energia che raggiungono tre cespugli animandoli. La battaglia si complica mentre i tre nuovi avversari si muovono minacciosi verso Erode ed i due maghi della Dinastia. Il ladro reagisce velocemente. Corre a raggiungere Finnan mentre lancia il suo coltello magico contro l’albero, poi sfrutta il corpo del barbaro per proteggersi dalla pianta che lo insegue. Questa, allora, si avventa su Gil-Galad avvinghandolo ed impedendone i movimenti.

 

Le altre due piante animate si avvinghiano sui due maghi della Dinastia stritolandoli e bloccandoli.

Finnan si rende conto che la situazione e’ drammatica. Essek e’ in preda all’incantesimo di Nullyl, Gil-Galad ed i due maghi vengono stritolati dalle piante e l’albero in fiamme cerca di colpire tutto cio’ che lo circonda. Allora il barbaro decide di sfruttare la magia che Torgga Trovatana gli ha insegnato ad utilizzare. Il potere infuso nel suo corpo e’ difficile da controllare e Finnan usa tutta la sua forza di volonta’ per concentrare la sua energia in un dardo arcano che si abbatte su Nullyl. La donna muore all’istante, ma l’energia emessa da Finnan e’ talmente forte che rimbalza colpendo sia l’albero che uno dei due maghi della Dinastia. L’albero urla di dolore, ma e’ ancora in piedi. Il mago, invece, cade al suolo privo di sensi.

Essek comincia a riprendersi dall’incantesimo di Nullyl e ringrazia Finnan con un cenno del capo. Nel frattempo Jan e’ impegnato a liberare il mago della Dinastia ancora in piedi. Mentre il suo cannone continua ad attaccare l’albero con fiammate infuocate, il giovane umano utilizza la sua pistola per colpire la pianta che lo avvinghia. I suoi colpi sono precisi come i tagli di un cerusico e finalmente il mago riesce a scappare dalla stretta della pianta. E’ quasi in salvo, cerca di allontanarsi, ma la paura e la fretta lo tradiscono e la pianta riesce ad infliggere un ultimo mortale colpo.

Il gruppo ha gia’ perso due uomini e Gil-Galad sembra essere la prossima vittima delle piante assassine. L’enorme albero continua ad agitare i suoi rami alla cieca cercando di colpire quanti piu’ nemici possibile mentre si fa strada circondato da Finnan, Erode, Jan ed il suo cannone giocattolo.

Erode scappa via e corre verso Gil-Galad per aiutarlo a liberarsi. Il paladino vede il suo amico impugnare la sua arma magica e dirigerla verso il suo stomaco. Inizialmente spaventato, Gil-Galad si rende conto che, con un colpo preciso, Erode ha tranciato di netto uno dei rami che lo tenevano immobilizzando. La pianta lascia il corpo del paladino e si avvinghia addosso ad Erode. Il ladro ha le braccia bloccate. A fatica estrae dalla sua borsa il balsamo di Muroosa acquistato ad Asarius e lo usa sul viso e sul petto. Poi prende un’ampolla di olio incendiario, la stappa con la bocca e se la versa sulla testa. “Datemi fuoco!” urla agli amici.

Nel frattempo Finnan e’ impegnato a colpire l’albero. I rami si muovono vorticosi ed il barbaro fa fatica a trovare lo spazio necessario a raggiungere il tronco. Essek, ripresosi dall’incantesimo di Nullyl, si concentra ed intima all’albero di fermarsi. Un raggio di energia investe l’enorme creatura che si blocca all’istante permettendo a Finnan di assestare un terribile colpo. Il cannone giocattolo di Jan approfitta della situazione e, con un ultima, terribile fiammata, uccide l’albero animato che collassa su se’ stesso.

Con l’albero fuori gioco la battaglia volge a favore dei Vaniddazza’s. Ma Erode e’ ancora intrappolato dalla pianta. Allora Jan punta la sua pistola ed esplode un colpo. Erode non crede alla precisione dell’amico il cui proiettile trancia di netto uno dei rami della pianta. Jan, concentrato a mirare con la sua pistola, pero’, non si accorge che una delle tre piante animate si sta dirigendo verso di lui e si ritrova intrappolato a sua volta.

Gil-Galad, Erode e Jan sono gravemente feriti. Tutti e tre utilizzano pozioni e magie per curarsi e resistere agli attacchi delle piante animate. Erode e’ ancora inzuppato di olio incendiario ma i suoi compagni hanno paura a dargli fuoco. Allora il ladro estrae dalla sacca il suo accendino e senza esitazioni appicca la fiamma. La pianta che lo avvinghia si ritira contorcendosi fino a cadere a terra senza vita.

Jan e’ ancora intrappolato mentre la terza pianta continua ad avanzare verso il gruppo. Essek si concentra e pronuncia una formula magica. Dalle sue mani partono 13 dardi di energia arcana che si abbattono sulle piante ancora in vita esplodendone i rami. La battaglia ormai e’ conclusa: mentre Gil-Galad, Jan ed Erode distruggono gli ultimi resti delle piante, Finnan corre in soccorso dei maghi della Dinastia caduti in battaglia. Per fortuna sono ancora vivi e, anche se hanno perso i sensi, si riprenderanno con l’aiuto delle cure dei Drow.

 

Sessione 29: l'antidoto

Finita la battaglia, Jan e’ sconvolto dalla scarsa sicurezza che ha permesso ad un membro del Den Olios di attentare alla vita della matrona. Il giovane umano impartisce una severa ramanzina ad Essek ed il navigato Drow si rende conto una volta di piu’ di quanto quegli stranieri riescano ad avere un punto di vista efficace sulle situazioni in cui si ritrovano coinvolti.

Il gruppo inizia ad investigare riguardo l’operato di Nullyl. Sul cadavere, Erode trova una lista di ingredienti. Grazie alle sue competenze il ladro inizia ad avere un’idea sulla composizione del veleno somministrato alla matrona di Asarius.

Il chiostro e’ inserito in una costruzione che ospita anche una sala lettura fornita di diversi tomi, una zona notte in cui i maghi di corte possono riposare al termine della giornata, ed un laboratorio alchemico, in cui si preparano i focus arcani utilizzati nel Den Olios. I Vaniddazza’s, con il supporto di Essek, ispezionano l’edificio alla ricerca di ulteriori informazioni.

Jan approfitta per cercare notizie riguardanti la madre e gli angeli, sperando di trovare riscontro alle parole di Ushat, ma la sua ricerca non ha successo. Nel frattempo Gil-Galad cerca di avere dalla sua frusta senziente informazioni utili a comprendere come sia stato possibile mettere in piedi un’illusione tanto credibile. La frusta ritiene che l’alterazione della reatla’ in maniera tano convincente richieda un intervento divino. L’aspetto del giardino, una volta rimossa l’ullusione, suggerisce l’intervento di Lolth.

Cercando tra i documenti lasciati da Nullyl nel comodino della zona notte ed analizzando le ampolle del laboratorio alchemico, Erode e Gil-Galad riescono a ricostruire la formula del veleno – una letale versione di “pale tincture” – ed il ladro riesce a sintetizzare un antidoto per la Matrona.

Dall’interazione con Gil-Galad, Erode si rende conto che il paladino, e soprattutto la sua frusta a forma di serpente, possono fornirgli nuove informazioni riguardo l’effetto dei veleni e possono aiutarlo a migliorare le sue formule. Cosi’, chiede all’amico di aiutarlo. L’unico modo per interagire con la frusta, pero’, e’ farsi colpire e testare sul proprio corpo gli effetti del morso dell’arma senziente. La Marilith che vive nella frusta e’ estasiata all’idea di poter mordere il piccolo halfling e, anche se Gil-Galad le chiede di essere delicata, Erode impara nuove proprieta’ dei veleni in maniera molto dolorosa.

Finita la preparazione dell’antidoto, il gruppo si reca da Lady Zethriss Olios per somministrarle la cura. La donna li accogli con riconoscenza e, anche se perennemente circondata dalle sue guardie del corpo, si sottopone con pazienza alle pratiche mediche di Erode. Il giorno seguente il gruppo viene convocato all’Aurora Hold. Essek e’ stranamente sorridente e conduce il gruppo da Lady Zethriss Olios. La donna ringrazia i Vaniddazza’s per l’aiuto fornito e poi dice loro di seguire Essek per una sorpresa.

Essek guida il gruppo attraverso i corridoi dell’Aurora Hold fino a raggiungere una stanza circolare. Lungo la parete 3 porte si aprono su altrettante stanze. Il pavimento di ciascuna e’ ricoperto da un complicato glifo. Essek fa segno di entrare in una delle stanze e poi pronuncia una formula magica. I Vaniddazza’s sentono i loro corpi diventare eterei. Poi, in un attimo, il mondo intorno a loro cambia ed il gruppo si ritrova in una stanza diversa.

Essek e’ ancora sorridente come un padre che ha preparato una sorpresa per i figli. Nel posto in cui il gruppo si e’ teletrasportato, una guarnigione di una dozzina di Aurora Watch e’ in attesa. Essek guida i Vaniddazza’s attraverso lunghi corridoi fino a raggiungere una enorme sala a forma di uovo. Il gruppo si trova nella parte bassa della gigantesca stanza del parlamento dei Den. Tutto intorno, lungo i bordi della stanza, diverse decine di piattaforme circolari ospitano uomini e donne delle casate piu’ importanti della Dinastia Kryn. Nella parte piu’ stretta dell’ovale, in cima ad una lunga scalinata di marmo, c’e’ il trono della Bright Queen, Lady Leylas Kryn (level 5).

Sessione 30: Leylas Kryn

Il parlamento dei Den e’ una stanza enorme e la presenza di tante persone potenti puo’ mettere in soggezione anche le persone piu’ coraggiose. Gil-Galad e Jan, anche se impressionati dalla situazione, riescono a mantenere la calma e si preparano ad ascoltare la regina della Dinastia e a valutarne le intenzioni.

Nella sala, inizialmente rumorosa per il brusio delle tante persone presenti, cala il piu’ assoluto silenzio quando, alle spalle del trono,  si apre la porta da cui entra la Bright Queen. Tutti i presenti chinano il capo in segno di saluto e la regina ricambia con lo stesso gesto in segno di rispetto per tutti i presenti. Si rivolge dapprima ai Vaniddazza’s “Benvenuti a Rosohna!”. La sua voce e’ ferma ma gentile. Parla in comune senza nessun accento. La sua voce, come il suo aspetto, sono quelli di una giovane donna, ma la sicurezza del suo atteggiamento tradiscono l’esperienza fornita dalle tante vite vissute dalla matrona. Una Umavi, tanto saggia da avere un rapporto molto stretto col Luxon, Leylas Kryn emana carisma e potere. La donna si rivolge ai rappresentanti dei Den.

Oggi ci incontriamo per discutere un evento inatteso e festoso. La luce del Luxon festeggia il ritorno di un altro Beacon.

Ma il Luxon ci mette anche davanti ad una prova, perche’ possiamo crescere nella sua luce e diventare piu’ saggi. In questi tempi difficili, con la guerra alle porte, la nostra luce si e’ rivelata ad un gruppo di stranieri. Essi hanno riportato a casa il Beacon. Sono provenienti dall’Impero, hanno combattuto contro la strega di Vermaloc, hanno viaggiato con gli Urzin di Olomon, hanno salvato Lady Zethriss Olios dal perfido sotterfugio di Vivurk Tonn. E oggi sono qui, perche’ il consiglio dei Den li conosca e decida la loro sorte.

L’atmosfera nella sala ha avuto diversi sbalzi d’umore: dalla notizia del ritrovamento del Beacon, al fatto che i Vaniddazza’s sono dell’Impero, al fatto che hanno combattuto contro la strega e salvato Lady Zethriss da Vivurk Tonn. Le parole sono state scelte con attenzione per sottolineare in un crescendo le cose positive fatte dai Vaniddazza’s.

La Bright Queen continua.

Qualcuno ha ipotizzato che i nostri ospiti lavorino per l’Impero. Che siano qui per mettere in atto un qualche piano a detrimento della nostra civilta’. Qualcuno sostiene che il Luxon ci abbia mandato in aiuto persone coraggiose e sagge in grado di aiutarci nella lotta contro i nostri nemici. Per la prima volta in trent’anni, infatti, abbiamo informazioni riguardo il covo della Strega di Vermaloc. Informazioni forniteci dallo stesso gruppo di stranieri che ha riportato a casa il Beacon perduto.

Stranieri, avventurieri, combattenti. Io vi chiedo di esprimervi: sono nostri ospiti o sono nostri nemici?“. 

Si rivolge con un cenno del capo a Sunbreaker Olomon che inizia a parlare.

Ho potuto passare del tempo con gli stranieri. Posso dire con certezza che si tratta di persone con incredibili talenti. Su di loro sicuramente brilla una luce divina. Di quale provenienza, pero’, non so dire.

Inizia il vociare di diverse persone presenti. Qualcuno, a voce un po’ piu’ alta, esprime pareri del tipo “non  possiamo fidarci di gente dell’Impero“, in generale l’atmosfera sembra sfavorevole e di prudente sfiducia.

La Bright Queen riprende a parlare. “Essek Thelyss ha avuto modo di spendere del tempo con gli stranieri. Qual e’ il tuo parere?“.

Essek comincia a raccontare di come, senza l’intervento dei Vaniddazza’s, le indagini sull’avvelenamento di Lady Zethriss erano ad un punto morto. Sottolinea anche come i Vaniddazza’s avessero avuto il messaggio in maniera fortuita, secondo lui un segno di un qualche intervento divino. L’aspetto mistico della cosa viene sottolineata da Essek e sembra un punto che fa molta presa sui presenti. La Kryn e’ una dinastia basata su un credo religioso e le persone sono molto suscettibili ai segni divinatori.

Quando Essek finisce di parlare, la Bright Queen si rivolge alla Goblin che le sta seduta accanto. “Skysibil, mia Umavi, tu che sei tra le piu’ sagge, qual e’ il tuo pensiero?“.

La goblin si alza in piedi e si concede qualche secondo ad osservare i Vaniddazza’s. 

I segni sono difficili da leggere. Il passato degli stranieri ci e’ ignoto. Ma il presente e’ illuminato dal Luxon e la strada e’ chiara. Se gli stranieri vengono in pace sono i benvenuti. Se le loro azioni sono alimentate dall’inganno allora piu’ li conosciamo e prima ce ne accorgeremo. In entrambi i casi possono essere nostri ospiti ed affiancarci nelle imprese che a loro ci accomunano. La strega, quello e’ il legame che ci unisce.

La Bright Queen riprende a parlare. “Bene, siamo pronti ad esprimere i nostri voti. Che i 3 Den dominanti si esprimano.” Una Drow seduta su una piattaforma poco piu’ in basso della Bright Queen si alza: “Il Den Thelyss accoglie gli stranieri come ospiti graditi“. La Goblin continua: “Il Den Mirimm accoglie gli stranieri come ospiti graditi“.

La Bright Queen si rivolge ai Vaniddazza’s: “Il Den Kryn vi accoglie come ospiti graditi” e, sorridendo, china la testa in segno di saluto. “Ora festeggiamo il ritorno del Beacon“. Cominciano gli applausi ed Essek fa segno ai Vaniddazza’s di seguirlo.

Usciti dalla sala del parlamento, Essek guida il gruppo fino ad una stanza finemente decorata in cui si trova un forziere pieno d’oro che la Dinastia ha deciso di donare ai Vaniddazza’s. Inoltre il gruppo riceve in dono una Elemental Gem (blue sapphire), una Periapth fo Health ed una Wand of Secrets.

Gil-Galad ricorda ad Essek la sua preoccupazione per il suo figlioccio, Warrick Mornog. Essek allora conduce il gruppo al Marble Tomes Conservatory, il centro cittadino della cultura e della conoscenza che viene anche utilizzato per conservare i documenti della Dinastia. Durante la camminata verso il Conservatorio, Essek approfitta per descrivere la citta’.

Rosohna, “Rinascita” in lingua Drow, e’ stata costruita sulle rovine di “Ghor Dranas“, capitale dei Betrayed God ai tempi della Calamity e nome che in draconico significa “Raduno delle Ombre.” Anticamente la citta’ era stata costruita intorno al bastione nero (Virkwzual), roccaforte di Asmodeus. Quando i Kryn hanno abbandonato il sottosuolo, hanno costruito la loro citta’ sulle rovine di Ghor Dranas.

L’intera citta’ e’ sovrastata da una cupola di magia che oscura il sole, poiche’ i Drow sono abituati a vivere nel sottosuolo e la luce diretta del sole li rende deboli. Rosohna e’ formata da 7 zone concentriche chiamate gli strati.

Le Ghostlands si trovano all’esterno delle mura e sono abitate da “fantasmi ed ombre”. Due strade permettono l’accesso alla citta’: gli Hallowed Paths (le strade consacrate).

La zona di Coronas ospita le industrie ed e’ zona residenziale per i cittadini meno abbienti. La popolazione della citta’ sta aumentando ed alcune persone cercano di esorcizzare zone fuori dalle mura per creare nuove case. Ci sono 3 fortezze degli Aurora Watch in questo quartiere.

Il Gallimaufry e’ lo strato piu’ vibrante, sede della cultura, del commercio e dell’arte. Lanterne verdi sempre accese illuminano ogni angolo di strada e la musica pervade il quartiere ad ogni ora del giorno.

I Firmaments sono abbelliti da giardini, cappelle dedicate al Luxon, il Marble Tomes Conservatory (il centro cittadino della cultura e della conoscenza). E’ il quartiere abitato dalle figure piu’ importanti dei Den. C’e’ il Nimbus Keep, centro degli Aurora Watch ed uno dei due ingressi al Dungeon of Penance.

Il Lucid Bastion, al centro della citta’, e’ una enorme cattedrale con torri, costruita sulle rovine di Virkwzual. Torri di quarzo grigio svettano verso il celo. Ospita il primo Luxon ritrovato (chiamato heart of consecution). E’ la casa del Den Kryn e dei Den guidati dalle Umavi piu’ fidate della Bright Queen.

Shadowshire e’ un quartiere sotterraneo che si trova sotto i Firmaments. Funghi bioluminescenti forniscono cibo e medicine. Abitato da cittadini meno ricchi di quelli dei Firmaments. Ospita il secondo accesso al Dungeon of Penance.

 

Il Dungeon of Penance e’ una immensa cavita’ sotterranea realizzata su diversi livelli ed attraversata da innumerevoli gallerie. E’ l’antica roccaforte di Torog, divinita’ della tortura e della prigionia.

Al Marble Tomes Conservatory Essek viene accolto come un accademico di grande spessore. Il gruppo si mette a lavoro per cercare informazioni riguardanti Warrick Mornog. Tra i documenti, Essek trova una nota nella quale si descrive il negoziato con il quale e’ stata definita la scarcerazione dei prigionieri dell’Ashguard Garrison. Tra i prigionieri compare il nome di Warrick Mornog. La contrattazione e’ stata curata, per conto dell’Impero, dal Maestro Trent Ikithon.

La notizia del coinvolgimento di Ikithon preoccupa sia Essek, il quale evidentemente conosce il potente mago del Re, che Finnan, il quale si decide a raccontare la sua storia e a descrivere i fatti che lo hanno reso cio’ che e’. Alcuni anni addietro l’halfling e’ stato rapito da persone di Ikithon ed e’ stato rinchiuso nel Vergesson Sanatorium. All’interno di questa struttura, in segreto, su di lui sono stati effettuati esperimenti utilizzando una sostanza grigia luminescente. Essek ritiene che la sostanza possa essere stata estratta da un Beacon del Luxon e racconta che Ikithon e’ ritenuto l’artefice del furto del Beacon che ha determinato l’attacco che la Dinastia ha effettuato alle citta’ di confine dell’Impero. Il Beacon e’ stato restituito ma, secondo Essek, Ikithon avrebbe potuto estrarre la sostanza grigia dall’antica reliquia al fine di realizzare esperimenti volti a comprendere il grande potere del Luxon.

Gil-Galad ha finalmente trovato informazioni riguardanti Warrick, ma il destino del suo figlioccio sembra ancora piu’ incerto.

L’immenso conservatorio offre a Jan l’opportunita’ di effettuare ulteriori ricerche riguardanti la madre e Xalicas. Il ragazzo scopre che Xalicas, in realta’, e’ un Solar. A differenza dei numerosissimi Angeli che esistono come naturale emanazione della volonta’ degli Dei, i Solar sono pochissimi, hanno un immenso potere e scelgono liberamente le cause che vogliono supportare. Xalicas, ai tempi della Calamity, decise di combattere al fianco dell’Arch Heart Corellon. Durante una delle ultime battaglie, il Solar fu gravemente ferito tanto che nemmeno gli Dei riuscirono a curarlo. Quando gli Dei abbandonarono Exandria nel periodo della Divergenza, Xalicas, morente, rimase nel mondo materiale ricoperto di erba e muschio. Cieco e con un’ala bruciata, il Solar impiego’ secoli a guarire. Le leggende dicono che, oggi, Xalicas, l’Angelo Bendato, vaghi per Exandria per curare il mondo dalle aberrazioni della Calamity.

Jan trova anche il secondo volume di “Sunbeam: a Love Story”, il libro che parla delle gesta della madre. Nel libro si legge:

Nell’ultima missione che Alba “Sunbeam” Bethelas svolgera’ per l’Impero, la donna, insieme al gruppo che deve proteggere, finisce in un’imboscata. Orde di demoni attaccano la spedizione e le sorti dei mortali sembrano ormai segnate. Poi, dal nulla, una luce accecante invade il campo di battaglia. I demoni scappano via. Alba e’ salva e con lei uno sparuto gruppo di ricercatori. 

La creatura che li ha salvati e’ Xalicas. Nel libro si legge:

Alba lascia l’esercito del Re e decide di seguire Xalicas nella sua missione di curare il mondo dalle ferite della Calamity. Sotto la guida del suo angelo, diventa sacerdotessa della luce ed ottiene i poteri di una Santa. Cambia il suo nome in Sunbeam. Poi, da sola, inizia il suo viaggio nelle terre piu’ desolate e terribili con l’intento di sconfiggere il male ovunque esso si annidi.

Nel volume vengono descritte le innumerevoli battaglie a cui prende parte. La donna affrontera’ creature infernali e demoniache. Il suo nome diventera’ noto in altri piani, dove i suoi nemici impareranno a temerla. Nelle ultime pagine del volume si legge:

I suoi ideali le davano forza alimentando il suo spirito e la sua anima. Ma dopo anni di guerra, Alba cominciava a sentire il peso della solitudine. Quando arrivava la sera e le battaglie della giornata erano ormai concluse, la donna sentiva la mancanza di un compagno con cui condividere le emozioni che riempivano il suo cuore. Fu a questo punto che la donna incontro’ l’amore della sua vita.

La giornata volge a sera ed Essek accompagna i Vaniddazza’s in una stradina del quartiere di Gallimaufry. Qui il mago fornisce al gruppo le chiavi di una casetta di tre piani dono del Den Thelyss.